Rassegna dei luoghi comuni e delle false interpretazioni più frequenti e abusate
Il Pride di Shanghai è stato cancellato
VERO
A lungo la città più tollerante nei confronti dei diritti LGBTQI, dopo dodici anni Shanghai ha cancellato tutte le attività legate al festival del Pride previsto questo agosto, non soltanto per la crisi sanitaria mondiale. Infatti, tre degli organizzatori della manifestazione sono stati interrogati dalla polizia, e anche le attività online sono state sospese. Dopo le recenti decisioni di aumentare il riconoscimento legale a Shanghai per le coppie di fatto dello stesso sesso, appare però chiaro che le autorità cinesi sono disposte alla tolleranza solo se questa fa parte della sfera privata.
Non esiste dissenso all’interno del Pcc
FALSO
Il Partito comunista cinese, con circa 90 milioni di iscritti, non è un monolite. Gli Stati Uniti, nell’annunciare nuove sanzioni contro la Cina, hanno ipotizzato di negare il visto ai membri del Pcc (anche se la lista non è pubblica). La recente espulsione di Cai Xia, ex professoressa alla Scuola del Partito è un esempio della diversità all’interno del Pcc. Cai, ora negli Usa, era fra i membri più critici di Xi Jinping, ma ha osato più di altri, chiedendo al Politburo di sostituirlo e reintrodurre i limiti al suo mandato.
600 milioni di cinesi guadagnano meno di 120 euro al mese
VERO
Prima dello scoppio della pandemia, la Cina aveva annunciato di voler eliminare la povertà assoluta nel Paese entro la fine dell’anno. In un discorso del Primo Ministro Li Keqiang, però, è stato rivelato che non solo l’obiettivo non sarà raggiungibile quest’anno, ma che la povertà relativa resta alta. Un quarto dei cinesi con reddito inferiore a 120 euro al mese (pari a 1000 RMB) vive in città, mentre gli altri sono residenti rurali. Secondo gli standard stabiliti dalla Cina, diversi da quelli delle Nazioni Unite, è in povertà assoluta chi vive con meno di 500 euro l’anno.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di settembre/ottobre di eastwest.