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Quanto è pronto l’esercito di Xi?


La modernizzazione dell’Esercito Popolare di Liberazione procede tra linee guida, concetti e principi basati su elaborazioni teoriche. Agli strateghi cinesi manca la “prova del fuoco”, l’ultima vera esperienza militare risale al 1979, con la sconfitta in Vietnam

Il processo di modernizzazione dell’Esercito Popolare di Liberazione (EPL) ha conosciuto un significativo approfondimento durante il mandato di Xi Jinping. Al XIX Congresso del Partito Comunista Cinese (PCC) nell’ottobre 2017, Xi aveva delineato l’obiettivo del partito di completare la meccanizzazione entro il 2020, “completare la modernizzazione della difesa nazionale e dell’esercito entro il 2035” e trasformare l’Esercito di Liberazione del Popolo (EPL) in una “forza militare di classe mondiale entro la metà del secolo”. Nel 2021, il PCC ha fissato un obiettivo di modernizzazione intermedio al 2027, nel centenario della Fondazione dell’EPL. Nel 2022, al XX Congresso, Xi ha specificato che gli obiettivi del 2027 e quelli di “elevare più velocemente le forze armate del popolo cinese a standard di livello globale” entro la metà del secolo costituiscono i compiti strategici effettivi per la costruzione di un paese socialista moderno.

Un obiettivo a lungo termine

Il programma di modernizzazione militare ha, tuttavia, origini più lontane che risalgono agli inizi degli anni ‘80, in particolare al periodo dal 1982 al 1985. Già alla fine degli anni ‘70 si fa menzione di tale iniziativa, soprattutto in seguito alla performance ingloriosa dell’Esercito Popolare di Liberazione contro il Vietnam nel 1979. Non si tratta quindi di un’iniziativa recente, ma di un obiettivo a lungo termine di Pechino. Tale ammodernamento coinvolge sia gli aspetti dottrinali, relativi ai principi fondamentali che guidano l’impiego delle forze armate, che quelli materiali, ad esempio, tecnologia, sistemi, equipaggiamento, impianti, e anche quelli storici, come le lezioni apprese dagli ultimi impieghi dell’EPL.

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