Taiwan e Hong Kong: ecco le sanzioni della Cina agli Stati Uniti
La Cina annuncia sanzioni contro gli Stati Uniti per l'atteggiamento nei confronti di Taiwan e Hong Kong. Un fardello in più per l’amministrazione Biden
La Cina annuncia sanzioni contro gli Stati Uniti per l’atteggiamento nei confronti di Taiwan e Hong Kong. Un fardello in più per l’amministrazione Biden
Lo scontro tra la Cina e gli Stati Uniti non accenna ad arrestarsi, trovando quotidianamente terreno fertile per nuove accuse e azioni di rivalsa reciproca. Temporalmente, l’ultima delle decisioni arriva da Pechino, col Ministero degli Esteri che annuncia sanzioni contro Washington per l’atteggiamento dell’amministrazione Usa verso Taiwan e Hong Kong.
Da Taipei alle sanzioni
In questi anni, Donald Trump e la Segreteria di Stato — da aprile 2018 guidata da Mike Pompeo — hanno mostrato propensione a una maggiore interazione con Taiwan in ottica militare e di contenimento cinese. Evidentemente, la politica statunitense ha calpestato la posizione della Repubblica popolare, che considera l’isola parte integrante della madrepatria, così come nel caso di Hong Kong.
La realtà di Taipei e dell’ex colonia britannica sono ben differenti, ma le mosse dell’amministrazione repubblicana verso Taiwan e Hong Kong hanno contribuito alle ostilità con la Cina. Dopo l’annuncio della rimozione delle restrizioni auto-imposte verso l’isola, è arrivato l’annuncio dato dalla portavoce del Ministero degli Esteri Hua Chunying: “Alla luce dell’erroneo comportamento degli Stati Uniti — ha affermato l’esponente governativa — la Cina ha deciso di imporre sanzioni ai funzionari con maggiori responsabilità e che hanno agito in maniera del tutto errata nei confronti di Taiwan”.
“C’è una sola Cina nel mondo — ha sottolineato Hua —, con Taiwan regione inalienabile del territorio cinese. Tentare di sfidare il principio dell’unica Cina, o di dividere la nazione, non avrà supporto sufficiente dalla grande maggioranza dei Paesi membri delle Nazioni Unite, così destinato a fallire”.
La specifica risposta arriva in seguito a una dichiarazione di Kelly Craft, Ambasciatrice degli Usa presso le Nazioni Unite che, in un video rivolto agli studenti taiwanesi, ha commentato dall’Assemblea Generale dell’Onu a New York: “È qui e nelle altre sedi delle Nazioni Unite che gli Stati Uniti affermano il loro supporto per un ruolo di Taiwan sul palcoscenico globale”.
Il caso di Hong Kong
Lo scontro prosegue anche rispetto a Hong Kong, con la Portavoce del Ministero degli Esteri che definisce “spudorata” l’interferenza di Washington verso l’ex colonia britannica. “In risposta al comportamento statunitense, la Cina ha deciso di imporre reciproche sanzioni verso i funzionari Usa del Governo, membri del Congresso, responsabili delle Ong e i loro familiari”, responsabili delle azioni verso “la società di Hong Kong, basata sullo stato di diritto, dove tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”.
Le misure per quanto concerne l’ex colonia britannica arrivano dopo la decisione di Washington di sanzionare sei membri del Partito comunista cinese e altri funzionari di Hong Kong per l’arresto di numerosi attivisti e politici. Tra le figure individuate dagli Usa, Tam Yiu-chung, unico rappresentante di Hong Kong al Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo (il più importante organo legislativo cinese) e You Quan, Vice-Presidente del Central Leading Group on Hong Kong and Macau Affairs.
La Cina annuncia sanzioni contro gli Stati Uniti per l’atteggiamento nei confronti di Taiwan e Hong Kong. Un fardello in più per l’amministrazione Biden
Lo scontro tra la Cina e gli Stati Uniti non accenna ad arrestarsi, trovando quotidianamente terreno fertile per nuove accuse e azioni di rivalsa reciproca. Temporalmente, l’ultima delle decisioni arriva da Pechino, col Ministero degli Esteri che annuncia sanzioni contro Washington per l’atteggiamento dell’amministrazione Usa verso Taiwan e Hong Kong.
Da Taipei alle sanzioni
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