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Carbon tax: il Climate Club europeo


Il percorso di decarbonizzazione intrapreso dall’Unione Europea assumerà una scala più globale con l’introduzione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism CBAM)

Il Green Deal presentato dalla Commissione europea nel 2019 fissa l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. All’interno dell’ambizioso progetto, la revisione del sistema di scambio delle quote di emissione di carbonio dell’Ue (EU-ETS) e l’introduzione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), come proposto dalla Commissione europea e approvato dagli Stati membri il 18 dicembre 2022, condividono lo stesso obiettivo: ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’Ue, garantendo al contempo che tali sforzi ambientali non compromettano la competitività delle imprese del vecchio continente.

EU-ETS: il primo sistema di carbon trading più esteso al mondo

L’idea alla base di entrambi gli strumenti è l’applicazione di un prezzo alle emissioni di anidride carbonica – carbon pricing – al fine di incentivare l’eco-innovazione e la riduzione dell’impatto ambientale del sistema economico tramite meccanismi di mercato. L’EU-ETS è il primo sistema di carbon trading ad essere implementato (attivo dal 2005) e rimane al momento il più esteso al mondo. Il sistema stabilisce un tetto massimo annuale alla quantità di gas serra che le aziende di specifici settori (generazione elettricità, manifattura e aviazione) possono emettere nell’Ue. Entro tale limite, le imprese sono tenute ad acquistare quote di emissione corrispondenti alle loro emissioni di CO2; le quote non utilizzate possono essere vendute o utilizzate l’anno successivo, il tetto massimo viene quindi gradualmente ridotto nel tempo per garantire la riduzione delle emissioni. Il sistema ha permesso una riduzione delle emissioni regolamentate del 21% tra il 2005 e il 2020 e, inizialmente, prevedeva di ottenere una riduzione del 43% entro il 2030, in linea con l’impegno preso dell’Unione Europea nei confronti dell’Accordo di Parigi. Obiettivo incrementato al 62% in seguito al rafforzamento dell’EU ETS, risultato dell’accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo il 18 dicembre 2022.

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