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Clima: la politica è di nuovo verde


John Kerry è il nuovo Inviato speciale per il clima dell'amministrazione Biden, che vuole mettere al centro dell'agenda diplomatica la cooperazione climatica e i giovani. Il suo piano è ambizioso e progressista

In tempi di diplomazia digitale, ormai lo abbiamo imparato, non si deve sottovalutare l’importanza di un tweet. E quello pubblicato dall’ex segretario di Stato americano John Kerry nel giorno della sua nomina a Inviato speciale per il clima dice tantissimo dell’approccio di Joe Biden. “L’America”, si legge, “avrà presto un Governo che tratta la crisi climatica come l’urgente minaccia alla sicurezza nazionale che è. Sono orgoglioso di collaborare con il Presidente eletto, con i nostri alleati e con i giovani leader del movimento climatico per affrontare questa crisi in veste di Inviato presidenziale per il clima”.

Il piano di Biden per il clima

In questi neanche trecento caratteri c’è un po’ tutto quello che l’amministrazione Biden vuole essere: un’amministrazione che vuole far percepire il distacco da quella precedente, che mette la questione climatica al centro dell’agenda politica e diplomatica, che intende ripristinare la cooperazione con i Paesi alleati e che è vicina alle richieste delle nuove generazioni, che esigono azioni drastiche per il contenimento del riscaldamento globale. Il tweet allude certamente all’attivista Greta Thunberg ma forse anche ad Alexandria Ocasio-Cortez, che ha trentun anni e che incarna la nuova (e influente) sinistra radicale del Partito democratico.

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