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Daghestan: assalto all’aeroporto contro i voli da Israele


La regione, a maggioranza musulmana, è cruciale per la strategia di Mosca di attirare consenso politico e investimenti dal mondo musulmano. Circa il 12-15% della popolazione russa totale (il 20% secondo stime non ufficiali) è costituito da musulmani autoctoni.

Centinaia di persone hanno assaltato, nelle scorse ore, l’aeroporto di Makhachkala, la capitale della regione russa a maggioranza musulmana del Daghestan, in protesta contro l’arrivo dei voli da Israele. Le ripercussioni della guerra israelo-palestinese assumono giorno dopo giorno valenza a livello planetario, specie nelle regioni dove la sensibilità verso la causa degli abitanti di Gaza e della popolazione occupata dai coloni israeliani in Cisgiordania risulta maggiore per legami religiosi o di storico posizionamento politico. Il Mufti Supremo del Daghestan, Sheikh Akhmad Afandi, ha chiesto la fine degli scontri. “Capiamo e percepiamo la vostra dolorosa indignazione ma la situazione si può risolvere in maniera differente. Serve calma e massima pazienza”, ha affermato il leader religioso.

Come raccontato dai media russi, più di 20 persone sono rimaste ferite in quello definito “incidente”. Per il Ministero della Salute, due persone sono in condizioni critiche, altre 8 ricoverate in ospedale. Sarebbero stati arrestati 60 manifestanti. Il Governo del Daghestan fa sapere di aver rafforzato le misure di sicurezza nella repubblica che ospita 3 milioni di cittadini, componente di peso anche negli equilibri di politica interna. Il Ministero dell’Interno ha annunciato che “al momento l’aeroporto è pienamente sotto il controllo delle autorità”.

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