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Grave crisi economica in Egitto


Il Paese è sull’orlo di un baratro finanziario ed economico, secondo l’ex capo della Banca Mondiale per il Medio Oriente. Non esiste più la classe media, e solo i ricchi riescono a vivere bene. I paesi del Golfo sono i principali creditori dell’Egitto, detenendo il 25,1% del debito estero del Paese

È una crisi economica molto grave quella che sta affrontando l’Egitto. In un Paese che fa del turismo una delle sue principali fonti di reddito e che tuttavia ancora non si è ripreso del tutto dalle perdite dovute agli anni di chiusura totale a causa della pandemia e che quindi deve per forza fare ricorso al debito estero, la sterlina egiziana è stata svalutata tre volte solo nell’ultimo anno, perdendo metà del suo valore a gennaio, quando l’inflazione ha raggiunto un livello record, superiore al 40%.

Ad aggravare la situazione anche la carenza di dollari americani e un arretramento nelle importazioni che ha determinato carenze di approvvigionamento sul mercato. Secondo molti analisti tutti i segnali indicano che si tratta di una crisi profonda e destinata a durare a lungo, forse anche anni, tanto più che i paesi del Golfo, pur amici dell’Egitto, non sembrano più disposti a fornire aiuti senza la garanzia di riforme sostanziali. La conseguenza più immediata e scontata della crisi, sarà il rapido aumento della povertà, con milioni di persone in più che dovrebbero scendere al di sotto della soglia di povertà.

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