Secondo le ultime statistiche, dietro l’attuale Presidente ci sono le due candidate della destra Valérie Pécresse e Marine Le Pen, preoccupata per l’avanzata di Éric Zemmour, il polemista condannato per incitamento all’odio razziale
Il 10 aprile 2022 la Francia si recherà alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali, una consultazione che, dopo la riforma del 2020, si svolge ogni 5 anni e che prevede un ballottaggio il 24 aprile.
Secondo gli ultimi rilevamenti, l’attuale Presidente Emmanuel Macron sta crescendo nei sondaggi: il 26% delle intenzioni di voto sarebbero per lui. Dietro Macron la candidata di Les Republicains, Valérie Pécresse, con il 17%, e terza Marine Le Pen (16%), leader del partito di estrema destra Rassemblement National.
Secondo lo stesso sondaggio, Macron potrebbe vincere anche al ballottaggio con il 51% in una sfida sul filo di lana con Pécresse. La storia ci dice che raramente in Francia si assiste al doppio mandato, eccezion fatta per Chirac rieletto al secondo turno nel 2002, però la frammentazione del panorama politico francese potrebbe aiutare l’attuale Presidente.
I candidati della destra
A contendersi i voti della destra sono in tre. La favorita è Valérie Pécresse, Presidente della regione Ile-de-France, ex Ministra di Sarkozy che ha vinto il ballottaggio nelle primarie dei Republicains con il 60,95% dei voti. Pécresse, che si è descritta come “tre quarti di Angela Merkel e un quarto di Margaret Thatcher” ha preso le distanze dall’estrema destra definendo Marine Le Pen e Eric Zemmour “mercanti di paura”.
Poi c’è l’eterna seconda Marine Le Pen, che aveva già sfidato Marcon, perdendo, nel 2017. Il suo Rassemblement National alle Europee del 2019 si è confermato il primo partito di Francia con quasi 5,3 milioni di voti e il 23,31% dei consensi.
A impensierire Le Pen c’è però la nuova stella dell’estrema destra francese Éric Zemmour, l’opinionista televisivo che ha alle spalle due condanne per incitamento alla discriminazione razziale e all’odio religioso. La sua candidatura ha tenuto banco nei mesi scorsi, ma dopo la grande esposizione mediatica, le sue aspirazioni sembrano essersi un po’ ridimensionate. A sinistra regna proprio il caos: 6-7 candidati che secondo i sondaggi devono spartirsi una percentuale di potenziali elettori che non supera il 25%.
Le candidate socialiste
La Sindaca di Parigi Anne Hidalgo, candidata del socialisti, che sono dati intorno al 5%, ha proposto delle primarie a sinistra in modo da raccogliere il voto intorno a un unico candidato ma sia Luc Mélenchon di La France Insoumise che Yannick Jadot di Europe Écologie Les Verts non ci stanno.
A scompigliare ancora le carte si è aggiunta nei giorni scorsi la candidatura (ancora da confermare) di Christiane Taubira, l’ex Ministra della Giustizia del Governo socialista di Francois Hollande. Abbastanza popolare, Taubira, che è ricordata per la legge sul riconoscimento della tratta degli schiavi come crimine contro l’umanità, potrebbe unire le molte voci della sinistra.