I sondaggi dicono che la distanza fra i conservatori di Armin Laschet e i socialdemocratici di Olaf Scholz si assottiglia sempre di più
È toccato al Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier rassicurare venerdì la comunità internazionale sull’affidabilità della Germania qualunque sarà l’esito del voto di domenica. Per la prima volta dall’83 il Presidente tedesco è intervenuto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York per confermare che “anche dopo queste elezioni la Germania resterà un Paese consapevole della propria responsabilità internazionale e se ne farà carico”.
I sondaggi
Nel frattempo i sondaggi fotografano una situazione in cui la distanza fra i conservatori di Armin Laschet e i socialdemocratici di Olaf Scholz si assottiglia sempre di più. Il candidato Spd, Ministro delle Finanze uscente e grande estimatore di Mario Draghi è sicuro della vittoria: “Sento che la gente vuole una svolta, – ha detto Scholz parlando a Colonia – lo sento qui oggi, e in molte piazze del Paese. Noi vogliamo questo cambiamento. Noi vogliamo un Governo a guida Spd”. Nelle stesse ore a Monaco, al comizio di chiusura degli alleati Cdu e Csu, la Cancelliera uscente Angela Merkel ha sentenziato: “Per garantire stabilità alla Germania il Cancelliere dovrà essere Armin Laschet”.
Ma è un fatto che il sondaggio Allensbach, pubblicato dal quotidiano Faz, attribuisce il 26% delle preferenze ai socialdemocratici e il 25% a Cdu-Csu. I Verdi sono dati al 17%, i liberali al 10,5%, l’ultradestra di Afd al 10% e la Linke al 5%, in bilico per l’ingresso al Bundestag. Questo anche se una vittoria del Ministro delle Finanze della Grosse Koalition non sarebbe affatto scontata.
Premiato da consensi personali, Scholz avrebbe infatti il compito tutt’altro che semplice di formare una coalizione di Governo. E tenterebbe come prima strada quella delle consultazioni con Verdi e Liberali. La partita sarebbe nelle mani di Lindner che ha già detto di preferire una coalizione cosiddetta ‘giamaica’, con l’Unione e gli ecologisti. Scholz sembra escludere una nuova edizione della Groko e vorrebbe vedere Cdu-Csu all’opposizione. Maretta anche in casa dei conservatori. Laschet è stato accolto con calore a Monaco, dove i due partiti gemellati si sono trovati insieme, ma i bavaresi della Csu hanno già fatto sapere che in caso di sconfitta si aspettano un rinnovamento dell’Unione. Se Laschet non sarà cancelliere, Markus Soeder, che ha dovuto rinunciare alla corsa pur essendo favorito, presenterà il conto.
Chi è Olaf Scholz
Nato ad Osnabrueck nel 1958, ma battezzato ad Amburgo, Scholz vive a Potsdam. Il nonno era un ferroviere. Da ragazzo entrò nell’Spd, diventando vicepresidente dei giovani socialdemocratici dello Jusos (1982-88), poi dello Youth europeo (1989) e infine deputato nel Bundestag (1998). Prima di impegnarsi nell’amministrazione, Scholz è stato però avvocato del lavoro, per diventare poi senatore ad Amburgo nel 2001 e sindaco nel 2011. Per sette anni ha governato la città, fra successi come la Filarmonica dell’Elba e momenti difficili, come quando al G20 del 2017 la città fu devastata dagli anti-summit e il primo cittadino dovette assumersene la responsabilità. Dal 2017 è Ministro delle Finanze.
La carriera di Angela Merkel
Quanto ad Angela Merkel, la “ragazza dell’Est”, come la chiamava Helmut Kohl, lascerà l’incarico di Cancelliera della Germania come una dei leader più longevi. Nei 16 anni alla guida della maggior economia europea ha messo fine alla leva militare obbligatoria, avviato il Paese a un futuro senza energia nucleare e uso di combustibili fossili, legalizzato le nozze per tutte le persone, introdotto il salario minimo e misure per incoraggiare i padri a dedicarsi alla cura dei figli. Agli occhi di molti, la sua leadership è riassumibile con una frase pronunciata dal governatore bavarese Markus Soeder: “Ha protetto bene il nostro Paese”.
Prima di essere eletta la prima volta nel 2005 ha fatto campagna elettorale come “Cancelliera del cambiamento, per rendere la Germania più moderna”. Poi ha assunto un approccio di “molti piccoli passi”. Per i suoi sostenitori è la ‘Mutti’, mamma, sinonimo di affidabilità. Negli ultimi 15 anni, è stata il pilastro attorno a cui si sono scatenate bufere ed emergenze, dalla crisi dell’eurozona a quella dei migranti, dalla Brexit alla crisi greca, dalla tensione con gli Usa di Donald Trump all’attuale pandemia di Covid-19.
Quanto alle prossime scadenze istituzionali, dopo le elezioni di domenica per il rinnovo del Bundestag e per la scelta del nuovo Cancelliere, il Governo federale tedesco resterà in carica e come tale sarà “pienamente in grado di agire” fino alla prevista sessione costituente del Bundestag del 26 ottobre. Resterà in carica per l’espletamento dell’ordinaria amministrazione, fino a quando non si sarà insediato un nuovo Governo frutto delle trattative tra i partiti eletti per discutere la futura coalizione.
Nel frattempo i sondaggi fotografano una situazione in cui la distanza fra i conservatori di Armin Laschet e i socialdemocratici di Olaf Scholz si assottiglia sempre di più. Il candidato Spd, Ministro delle Finanze uscente e grande estimatore di Mario Draghi è sicuro della vittoria: “Sento che la gente vuole una svolta, – ha detto Scholz parlando a Colonia – lo sento qui oggi, e in molte piazze del Paese. Noi vogliamo questo cambiamento. Noi vogliamo un Governo a guida Spd”. Nelle stesse ore a Monaco, al comizio di chiusura degli alleati Cdu e Csu, la Cancelliera uscente Angela Merkel ha sentenziato: “Per garantire stabilità alla Germania il Cancelliere dovrà essere Armin Laschet”.