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Un altro euro è possibile?


In quale direzione sta andando l'Europa? Perché il Mes costituisce un argomento così divisivo? L'intervista di Orlando Trinchi a Francesco Saraceno, che ci parla del suo ultimo libro

 

In quale direzione sta andando l'Europa? Da dove deriva la contrapposizione tra Paesi “frugali” e “dissoluti”? Perché il Mes costituisce un argomento così divisivo? E, soprattutto, per quale motivo l'Eurozona va incontro a una serie di crisi che ne minacciano la disgregazione?

Queste alcune delle tematiche che l'economista Francesco Saraceno, docente di macroeconomia internazionale ed europea a Sciences Po e alla Luiss, approfondisce nel suo nuovo libro, La riconquista. Perché abbiamo perso l'Europa e come possiamo riprendercela, di recente uscita presso Luiss University Press. Editorialista del quotidiano Domani, collaboratore de Il Sole 24 Ore ed eastwest, Saraceno, partendo dai fondamenti dottrinali delle istituzioni che regolano la moneta unica, analizza costi e benefici derivanti dall'abbandono della sovranità monetaria per poi rilevare presupposti e necessità politiche che sono state alla base dell'adozione dell'euro.

La sua storia viene ripercorsa evidenziando i momenti di crisi del debito sovrano e i tentativi messi in campo per ridimensionarne la portata, con esiti talvolta positivi – come l'adozione del Quantitative Easing intrapresa dall'ex-presidente della Bce, l'“eroe riluttante” Mario Draghi –, talaltra oltremodo discutibili. Fino ad arrivare allo scenario attuale, in cui l'emergenza Covid-19 ha definitivamente sparigliato le carte. “La crisi che ha investito l'economia mondiale all'inizio di quest'anno – sottolinea lo studioso – ha avuto un impatto devastante: quasi tutti i Paesi avanzati ed emergenti avranno cali del Pil e aumenti della disoccupazione ben più drammatici di quelli del 2009”.

La risposta dell'Unione europea, tuttavia, è stata senza precedenti e per alcuni versi inaspettata, come testimonia l'iniziativa “Next Generation EU” – “un pacchetto il cui piatto forte è il Fondo per la ripresa da 750 miliardi” –, con un cambiamento di atteggiamento, fra gli Stati membri, che ha del sostanziale: “la Germania per la prima volta ha saltato il fosso dichiarandosi disponibile ad accettare una sia pur temporanea e limitata mutualizzazione del debito”. Posta di fronte alla crisi innescata dalla pandemia, l'Ue ha dimostrato capacità di adattamento e riconversione a politiche decise e significative, seppur emergenziali, che potrebbero far presagire un generale cambio di passo, a garanzia di maggiore coesione e resilienza. Perché, secondo l'autore, un altro euro è possibile, che difenda la stabilità e favorisca la crescita.

Ascolta la prima, la seconda e la terza parte dell'intervista di Orlando Trinchi a Marco Cecchini, autore del libro edito da Fazi Editore “L’enigma Draghi”.

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