La Francia punta a diventare leader globale nell’energia verde: otto dei trenta miliardi di euro saranno destinati al settore energetico, con la promessa di sostenere industrie a basso impatto ambientale
Emmanuel Macron ha annunciato un piano (France 2030) da 30 miliardi di euro di investimenti per modernizzare l’economia della Francia. Il Presidente francese ha affermato che il Paese deve puntare sull’innovazione per diventare leader globale nell’energia verde, per de-carbonizzare la propria industria e per emanciparsi in settori chiave come quello della biomedicina, delle industrie automobilistica e aerospaziale.
“Serve un Paese che produca di più”, ha detto Macron a un gruppo di imprenditori e studenti riuniti all’Eliseo.
Il Presidente francese, in un discorso lungo un’ora e mezza, ha parlato anche della pandemia che ha evidenziato la vulnerabilità francese ed europea sia in termini di ricerca scientifica sia in quelli di autonomia produttiva. Diciotto mesi fa, abbiamo dovuto affrontare la mancanza di mascherine, nessuno avrebbe mai pensato che alla Francia potessero mancare”. Macron ha messo in risalto anche l’incapacità francese di creare un proprio vaccino, nonostante l’impegno del gruppo farmaceutico Sanofi. La Francia secondo Macron dovrà puntare a sviluppare nuovi farmaci contro le malattie emergenti e croniche e contro i tumori.
Energia e nucleare
Otto dei trenta miliardi annunciati per il piano France 2030, saranno destinati al settore energetico, affinché la Francia diventi entro il 2030 “leader dell’idrogeno verde”. Macron ha promesso la costruzione di due gigafactory e di “investire massicciamente” per sostenere industrie a basso impatto ambientale.
Poi il Presidente francese ha parlato di nucleare. Un miliardo di euro verrà investito nella costruzione di sei nuove centrali di piccole dimensioni, più facili da costruire e con una migliore gestione dei rifiuti (si promettono innovazioni anche sul tema delle scorie). Nel Paese ci sono attualmente 58 reattori nucleari attivi, che producono oltre il 70% dell’energia elettrica francese.
Dopo l’incidente della centrale di Fukushima in Giappone, in Francia si è molto dibattuto sull’eventualità di continuare sulla strada del nucleare e davanti a una popolazione preoccupata dalla sicurezza, lo stesso Macron in passato si è detto pronto ridurre la percentuale di elettricità prodotta con le centrali nucleari dal 75 al 50% entro il 2035.
La questione della crisi energetica è diventata però un tema centrale della campagna elettorale e l’aumento dei prezzi dei combustibili fossili, che sta causando problemi in molti parti del mondo, sembra orientare oggi l’opinione pubblica francese verso un ritorno al nucleare.
Tutti i maggiori esponenti della destra, tra cui il giornalista francese Eric Zemmour, che i sondaggi indicano come il maggiore avversario di Macron alle prossime elezioni presidenziali (pur non essendosi ancora candidato), hanno un programma che prevede il rilancio nucleare. Tutto questo nonostante gli ambientalisti ricordino alcuni recenti insuccessi francesi in materia, uno fra tutti il completamento dell’impianto di Flamanville, che dopo una serie di incidenti, ha accumulato 10 anni di ritardo e quadruplicato i costi di costruzione.
La Francia punta a diventare leader globale nell’energia verde: otto dei trenta miliardi di euro saranno destinati al settore energetico, con la promessa di sostenere industrie a basso impatto ambientale