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Le terre rare non sono così “rare”


Metalli critici e strategici per le nostre vite e ancor di più per le nuove industrie che si svilupperanno con la duplice transizione energetica e digitale

Metalli critici e strategici per le nostre vite e ancor di più per le nuove industrie che si svilupperanno con la duplice transizione energetica e digitale

Lo smartphone che hai appena poggiato o dal quale stai leggendo questo articolo contiene terre rare. Contiene terre rare la televisione in salotto, l’automobile parcheggiata sotto casa e quella elettrica che un giorno potresti voler comprare. Contiene terre rare la turbina eolica che genera l’elettricità nella tua stanza, le cuffie che usi per ascoltare i podcast al mattino mentre fai colazione, il tuo computer. Le terre rare servono per alcuni farmaci per il trattamento dell’artrite reumatoide e alle raffinerie di petrolio che producono la benzina. Si trovano negli aerei da guerra, nei sistemi missilistici e nei visori notturni. La lista potrebbe proseguire, ma il concetto ormai è chiaro: le terre rare sono praticamente ovunque intorno a noi. E sono anche al centro di una grande questione geopolitica dovuta al fatto che circa l’80% della loro offerta mondiale è controllata da un solo stato: la Cina. Nessun altro Paese, dagli Stati Uniti a quelli dell’Unione europea, vuole esporsi a una dipendenza così grande per un “qualcosa” di fondamentale in tanti settori diversi e più o meno strategici.

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