Siria e Libia: cosa hanno in comune i due conflitti
Gli Usa denunciano: la Russia e Assad arruolano miliziani siriani per trasferirli in Libia a combattere con Haftar. Ecco perché le due guerre sono sempre più legate
Gli Usa denunciano: la Russia e Assad arruolano miliziani siriani per trasferirli in Libia a combattere con Haftar. Ecco perché le due guerre sono sempre più legate
Gli Stati Uniti si dicono certi che la Russia stia collaborando con il Presidente siriano Bashar al-Assad per trasferire milizie ed equipaggiamenti dalla Siria alla Libia. Sono parole di Jim Jeffrey, l’inviato speciale americano per la Siria, che – sebbene non siano state sviluppate – ribadiscono un fatto già molto discusso dagli analisti: cioè che le guerre in Siria e in Libia sono sempre più legate tra loro.
La guerra siriana e quella libica sono simili per due motivi. Il primo è che ormai le sorti di questi conflitti dipendono non tanto dalle dinamiche interne, quanto dagli interessi degli sponsor esterni, come spiegava Eugenio Dacrema per Ispi. Il secondo motivo è che, in entrambi i casi, due delle potenze straniere maggiormente coinvolte – e schierate su fronti contrapposti – sono la Turchia e la Russia.
In Siria, la Russia appoggia il Presidente Assad mentre la Turchia sostiene alcuni gruppi di ribelli. In Libia, invece, Ankara supporta Fayez al-Serraj (il capo del Governo di accordo nazionale, riconosciuto dall’Onu) mentre Mosca aiuta Khalifa Haftar (il generale che l’anno scorso ha lanciato un’offensiva sulla capitale Tripoli).
Negli ultimi mesi i giornalisti hannoraccontato come sia la Turchia che la Russia stessero inviando miliziani siriani in Libia ad affiancare, a seconda dei casi, le forze di Serraj o quelle di Haftar.
Secondo una ricostruzione di Foreign Policy, Mosca avrebbe affidato l’arruolamento di combattenti siriani (da trasferire poi in Libia) al colonnello Alexander Zorin, che nel 2016 ha ricoperto l’incarico di inviato del Ministero della Difesa russo presso la task force per la cessazione delle ostilità in Siria, istituita a Ginevra. Sembra che all’inizio di aprile Zorin abbia visitato il sud della Siria, una zona particolarmente fertile per il reclutamento russo, visti anche gli alti livelli di povertà.
Stando a un rapporto delle Nazioni Unite, sul suolo libico sarebbero presenti circa 1200 mercenari privati russi del Gruppo Wagner, considerato vicino al Cremlino. Ankara, da parte sua, ha schierato militari e droni a protezione di Serraj, riuscendo a ricacciare indietro l’esercito del generale Haftar.
A conferma dell’esistenza di un legame tra i dossier siriano e libico, a marzo il Governo di Tobruk – legato ad Haftar e parallelo a quello di Tripoli – ha aperto un’ambasciata in Siria e invitato il regime di Damasco a unirsi alla lotta comune contro la Turchia.
Gli Stati Uniti si dicono certi che la Russia stia collaborando con il Presidente siriano Bashar al-Assad per trasferire milizie ed equipaggiamenti dalla Siria alla Libia. Sono parole di Jim Jeffrey, l’inviato speciale americano per la Siria, che – sebbene non siano state sviluppate – ribadiscono un fatto già molto discusso dagli analisti: cioè che le guerre in Siria e in Libia sono sempre più legate tra loro.
La guerra siriana e quella libica sono simili per due motivi. Il primo è che ormai le sorti di questi conflitti dipendono non tanto dalle dinamiche interne, quanto dagli interessi degli sponsor esterni, come spiegava Eugenio Dacrema per Ispi. Il secondo motivo è che, in entrambi i casi, due delle potenze straniere maggiormente coinvolte – e schierate su fronti contrapposti – sono la Turchia e la Russia.
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