Al vertice sulla salute, l’Ue potrebbe annunciare la creazione di strutture per il monitoraggio pandemico e la produzione vaccinale in Africa
I residenti fanno la fila per i mezzi pubblici prima del coprifuoco esteso nel centro di Nairobi, Kenya, 20 aprile 2021. REUTERS/Thomas Mukoya
L’Unione europea sarebbe pronta a finanziare la creazione strutture sanitarie per il monitoraggio pandemico nel continente africano e per supportare la produzione degli antidoti contro il Covid-19. In parallelo, è prevista la nascita della African Medicines Agency, finanziata da Bruxelles per aiutare concretamente l’Africa nella gestione di eventuali nuove pandemie. Di questi temi si discuterà venerdì prossimo all’importante summit sulla salute co-organizzato dalla Commissione europea e dall’Italia, primo Paese del mondo occidentale a essere investito dalla crisi sanitaria da coronavirus.
Le iniziative per l’Africa
“Siamo forti tanto quanto il sistema sanitario più debole”, disse l’anno scorso il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Senza un’adeguata vaccinazione di massa a livello globale, neanche le realtà più industrializzate usciranno dalla crisi, aggiunse in un report l’Oms. Ma la realtà vede ancora statistiche molto differenti a seconda del Paese e dell’area geografica presa in considerazione, motivo per cui la ripresa delle attività commerciali, il ritorno alla crescita economica e agli spostamenti liberi continua a tardare senza una gestione accorta e più vasta possibile di somministrazione delle dosi.
Ora l’Europa batte un colpo sulla scia delle parole di Onu e Oms, familiarizzando con l’idea che permettere l’uso di strutture capaci di monitorare la salute delle persone nei Paesi in via di sviluppo e nelle aree più disagiate è una sicurezza sia per gli abitanti locali che per quelli del Vecchio Continente. “L’intento dell’Ue è genuino, non penso ci siano particolari interessi geopolitici. Questa proposta è più che benvenuta”, ha detto Ayode Alakija, co-chair dell’Africa Vaccine Delivery Alliance.
Il finanziamento europeo
Il gruppo Africa Vaccine Delivery Alliance ha già in mente i possibili siti per la realizzazione delle infrastrutture: l’Istituto Pasteur in Senegal, Rwanda e Sudafrica. I finanziamenti potrebbero arrivare direttamente dall’Ue e tramite le risorse a disposizione delle singole agenzie nazionali per lo sviluppo, così come dall’European Investment Bank. Si parla di centinaia di milioni di euro, che permetterebbero uno sviluppo valido ed efficiente sia del monitoraggio pandemico che per la produzione di vaccini.
Secondo l’Ue, questa è la strada più concreta e facilmente percorribile per aumentare i numeri della vaccinazioni — in questo caso nel continente africano — piuttosto che quella della rimozione dei brevetti: per Bruxelles la mossa non aiuterebbe alla produzione e nel trasferimento tecnologico necessario per la produzione dei sieri. L’Unione europea è stata molto attiva negli ultimi mesi verso l’Africa: ad aprile il Presidente del Senegal Macky Sall si è recato in visita alle istituzioni europee, commentando successivamente che la produzioni di vaccini contro il Covid-19 nel suo Paese — e di conseguenza in tutto il continente — sarebbe presto diventata realtà.
Al vertice sulla salute, l’Ue potrebbe annunciare la creazione di strutture per il monitoraggio pandemico e la produzione vaccinale in Africa
L’Unione europea sarebbe pronta a finanziare la creazione strutture sanitarie per il monitoraggio pandemico nel continente africano e per supportare la produzione degli antidoti contro il Covid-19. In parallelo, è prevista la nascita della African Medicines Agency, finanziata da Bruxelles per aiutare concretamente l’Africa nella gestione di eventuali nuove pandemie. Di questi temi si discuterà venerdì prossimo all’importante summit sulla salute co-organizzato dalla Commissione europea e dall’Italia, primo Paese del mondo occidentale a essere investito dalla crisi sanitaria da coronavirus.
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