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Il risiko dell’Indo-Pacifico dopo Kabul


Dopo il caos in Afghanistan, l'Indo-Pacifico acquisisce ancora più centralità, anche perché gli Stati Uniti giocano lì la vera partita...

Dopo il caos in Afghanistan, l’Indo-Pacifico acquisisce ancora più centralità, anche perché gli Stati Uniti giocano lì la vera partita…

Il doloroso processo di distacco degli Stati Uniti dall’Afghanistan sta causando alcuni smottamenti anche in Asia e Pacifico. Come raccontato da eastwest, la Cina ha subito approfittato della caduta di Kabul per criticare la debacle di Washington e alzare la pressione retorica su Taiwan. Una pressione anche strategica, viste le esercitazioni su larga scala condotte dalla flotta dell’Esercito popolare di liberazione lo scorso 17 agosto al largo delle coste taiwanese. Allo stesso tempo, sta cercando di mettere in sicurezza la porzione del suo territorio confinante con l’Afghanistan (cioè la regione del Xinjiang) rafforzando i rapporti difensivi con le ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale. Gli Stati Uniti stanno rispondendo con una serie di azioni militari e diplomatiche per rilanciare la loro presenza nell’Indo-Pacifico, alle porte della Repubblica popolare e all’interno delle acque contese del Mar Cinese meridionale. Un rilancio che passa attraverso un’azione di rassicurazione dei partner dell’area sulle intenzioni di lungo termine di Washington, la cui immagine è stata innegabilmente scalfita dalla dinamica di quanto accaduto a Kabul.

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