È la prima volta non solo per Giacarta ma anche per un Paese dell’area Asean. Tra nodi economici e geopolitici, attenzione alla concomitanza con la presidenza cambogiana dell’Asean
Recuperare insieme, recuperare forte. È l’auspicio del tema della presidenza di turno del G20 del 2022, quella dell’Indonesia. Si tratta della prima volta storica non solo per Giacarta ma anche per un Paese dell’area Asean. Non sarà l’ultima, visto che entro il 2030 le dieci economie che fanno parte dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico dovrebbero diventare tutte insieme la quarta economia mondiale. E a fare da traino, come da tradizione, ci sarà l’Indonesia, vero fulcro economico e commerciale di una regione protagonista di una forte crescita che il mero dato del prodotto interno lordo non riesce a restituire in maniera completa.
Da sempre, Giacarta svolge il ruolo di rappresentante Asean all’interno del Gruppo dei Venti, nonché quello di mediatore tra le economie occidentali e i Paesi Brics. Il processo di crescita dell’Indonesia rispetto a quando il G20 fu fondato è stato imponente, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista geopolitico.
All’epoca la crisi finanziaria asiatica ebbe un impatto violento sull’economia di Giacarta, ma il processo di democratizzazione che ne è seguito ha fatto crescere a ritmi sostenuti un Paese sostenuto da una demografia in espansione e dalla rilevanza diplomatica in netto rafforzamento.
Il Presidente Joko Widodo ha ricevuto il passaggio del testimone dal Presidente del consiglio italiano Mario Draghi durante il summit di Roma del 30 e 31 ottobre. “Questo è un onore per noi, per l’Indonesia, e allo stesso tempo una grande responsabilità, che dobbiamo svolgere bene”, ha detto Widodo, che ha già annunciato i pilastri della presidenza indonesiana: ambiente e partenariato, promozione della produttività, aumento di resilienza e stabilità, assicurazione di una crescita sostenibile e inclusiva, creazione di una leadership globale collettiva più forte. L’intenzione di Giacarta è quella di far cambiare il passo al G20 dopo due anni dominati dall’emergenza. Anche nel 2022 la pandemia non terminerà di colpo, ma l’Indonesia è convinta che sia l’anno giusto per trovare una strategia di uscita concreta e di lungo termine per uscire dalla crisi e sostenere la ripresa e la crescita futura.
Tra i focus annunciati anche la standardizzazione dei pagamenti transfrontalieri e l’accelerazione della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, con una spinta alla finanza sostenibile. Attenzione anche all’inclusione finanziaria digitale, con un occhio di riguardo per le comunità meno servite, ma anche donne, giovani e piccole e medie imprese. Previsti anche passi avanti sulle strategie di pianificazione fiscali internazionali come Base Erosion and Profit Sharing.
L’Indonesia vede la presidenza, cominciata ufficialmente il 1° dicembre e che culminerà nel summit di Bali dell’ottobre 2022, come una forma di riconoscimento internazionale della propria ascesa a diventare una delle più grandi economie mondiali, ma soprattutto si sente come rappresentante delle altre economie in via di sviluppo che non fanno parte del consesso. Allo stesso tempo, Giacarta percepisce l’appuntamento come un’occasione per mettere in mostra le opportunità rappresentate dal suo mercato, nonché tutta l’offerta disponibile nel settore turistico e produttivo.
Vista la grande esposizione dell’Indonesia agli effetti del cambiamento climatico, ci si può aspettare un’azione incisiva sul tema della transizione energetica. Ma completare questa transizione non sarà per niente semplice. Il territorio indonesiano è composto da oltre 17mila isole e la capitale Giacarta sta sprofondando. I progetti sono tanti e ambiziosi, come un parco solare a Java che verrà completato entro la fine del 2022 e sarà, con i suoi 145 megawatt, il più grande del Paese. Allo stesso tempo, le attività produttive sono profondamente radicate intorno alle fonti fossili.
A livello geopolitico, interessante la posizione di Giacarta che per ora è sempre riuscita a mantenere un punto di equilibrio tra Washington e Pechino. Il recente incidente intorno alle isole Natuna, al centro di una disputa territoriale con la Repubblica popolare, potrebbe portare a qualche tensione con il grande vicino asiatico. Attenzione anche al triangolo con la Cambogia, che nel 2022 ha la presidenza di turno dell’Asean, che potrebbe così fare dei passi verso la Cina.
Recuperare insieme, recuperare forte. È l’auspicio del tema della presidenza di turno del G20 del 2022, quella dell’Indonesia. Si tratta della prima volta storica non solo per Giacarta ma anche per un Paese dell’area Asean. Non sarà l’ultima, visto che entro il 2030 le dieci economie che fanno parte dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico dovrebbero diventare tutte insieme la quarta economia mondiale. E a fare da traino, come da tradizione, ci sarà l’Indonesia, vero fulcro economico e commerciale di una regione protagonista di una forte crescita che il mero dato del prodotto interno lordo non riesce a restituire in maniera completa.
Da sempre, Giacarta svolge il ruolo di rappresentante Asean all’interno del Gruppo dei Venti, nonché quello di mediatore tra le economie occidentali e i Paesi Brics. Il processo di crescita dell’Indonesia rispetto a quando il G20 fu fondato è stato imponente, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista geopolitico.