Le priorità di Mohammed al-Sudani: migliorare i servizi pubblici, contrastare la corruzione e realizzare delle riforme politiche. Si apre così una strada per la risoluzione della crisi politica
Il Parlamento dell’Iraq ha eletto un nuovo Presidente, Abdul Latif Rashid: ha 78 anni, in passato è stato Ministro delle Risorse idriche ed è – come previsto dal sistema iracheno – un curdo. Benché il ruolo del Presidente sia più simbolico e cerimoniale che attivo, l’elezione di Rashid è comunque molto importante: è necessaria, infatti, per procedere alla nomina di un Primo Ministro e quindi alla formazione di un Governo dopo un anno di crisi politica e di stallo istituzionale.
Il Primo Ministro è stato nominato: si tratta di Mohammed al-Sudani, che ha già ricoperto incarichi ministeriali e che avrà ora trenta giorni di tempo per sottoporre il proprio gabinetto al Parlamento per l’approvazione. Sudani è sostenuto dal Quadro di coordinamento, un raggruppamento composto principalmente da partiti sciiti e filo-iraniani.
Le priorità dichiarate da Sudani sono tre: migliorare i servizi pubblici, contrastare la corruzione e realizzare delle riforme politiche. Il suo predecessore Muqtada al-Sadr – un influente capo religioso sciita vincitore delle elezioni di ottobre 2021, ma sprovvisto della maggioranza necessaria a governare – si era dato suppergiù gli stessi obiettivi. Sadr si presentava come un nazionalista iracheno fortemente ostile alla (grande) influenza dell’Iran su Baghdad e in generale alle ingerenze straniere. Il suo Movimento sadrista è su posizioni opposte a quelle del Quadro di coordinamento, che ha proposto il nome di Sudani.
Secondo alcuni analisti, Sudani saprà comunque navigare meglio di Sadr e di Mustafa al-Kadhimi (una sorta di “capo di compromesso” selezionato nel 2020, ma sprovvisto di una forte base politica) tra le complessità della politica irachena. Rispetto agli altri, infatti, Sudani possiede una lunga esperienza di governo. Kadhimi, invece – per quanto appoggiato dagli Stati Uniti e accettato anche dall’Iran – proviene dal mondo delle agenzie di sicurezza nazionale: era direttore del Servizio nazionale di intelligence iracheno (INIS).
Mancante come Kadhini di una base politica solida che lo sostenesse era anche il predecessore di Rashid alla presidenza dell’Iraq, Barham Salih: era ritenuto dagli osservatori internazionali un politico modernizzatore, ma non raccoglieva sufficienti consensi nella regione del Kurdistan iracheno.
Nel giorno stesso dell’elezione di Rashid a Presidente, poco prima del voto, la cosiddetta “Zona verde” di Baghdad (l’area della capitale dove si trovano il Parlamento e gli altri edifici governativi) è stata bersagliata da nove razzi Katyusha. L’attacco – ci sono stati dei precedenti, peraltro – non è stato rivendicato.