I religiosi, ebrei e arabi, sono esenti dalla leva obbligatoria in virtù di ripetute proroghe di una legge abrogata nel 2012. Lo scontro tra l'identità religiosa e quella laica del Paese torna caldo in vista delle elezioni del 23 marzo
I religiosi, ebrei e arabi, sono esenti dalla leva obbligatoria in virtù di ripetute proroghe di una legge abrogata nel 2012. Lo scontro tra l’identità religiosa e quella laica del Paese torna caldo in vista delle elezioni del 23 marzo
Un operatore sanitario palestinese effettua un tampone, a sud della Striscia di Gaza, 14 gennaio 2021. REUTERS/ Ibraheem Abu Mustafa
Ancora per qualche mese, almeno fino all’estate, gli haredim, gli ebrei ortodossi che orientano la loro vita allo studio e alla preghiera, non dovranno fare il militare.
Uno dei punti fermi della campagna elettorale dei partiti centristi, quello di obbligare anche gli haredim a svolgere il servizio militare obbligatorio come quasi tutti gli altri giovani israeliani, non è riuscito a diventare legge anche se al Ministero della Difesa c’è stato, e lo sarà fino alle elezioni del 23 marzo, il suo massimo esponente, quel Benny Gantz ex capo di stato maggiore dell’esercito della stella di Davide.
Chi è esente dalla leva obbligatoria
La questione dell’esenzione dal servizio militare di alcune comunità in Israele, è storia vecchia e ripiomba ogni volta nelle campagne elettorali. Per decenni, agli israeliani ultraortodossi è stata concessa un’esenzione quasi totale dal servizio nazionale a favore dello studio religioso (sebbene piccole percentuali si arruolino), ma nel 2012 l’Alta Corte di Giustizia ha abrogato la legge che consente questo accordo, ritenendolo discriminatorio nei confronti degli altri cittadini israeliani. Questi infatti sono obbligati al servizio civile dai 18 ai 24 anni: tre anni per gli uomini e due per le donne.
Una nuova legge è stata redatta per affrontare la questione nel 2014, sempre a favore dell’esenzione degli haredim, ma anche questa è stata ribaltata dal tribunale tre anni dopo, con la richiesta al governo di approvare una nuova legislazione in materia, altrimenti gli ultra ortodossi sarebbero stati costretti ad arruolarsi.
Da allora il governo, attraverso il Ministro della Difesa, ha richiesto e ricevuto proroghe a questa ordinanza del tribunale, poiché non è riuscito a redigere e approvare una legislazione che non fosse in contrasto con la legge sulla discriminazione.
A novembre scorso l’Alta Corte, nel concedere l’ultima proroga, ha annunciato che non avrebbe più concesso proroghe, di fatto mettendo il governo con le spalle al muro e obbligandolo ad approvare una legge in materia.
Ma, tra l’opposizione della destra religiosa al governo e la crisi di governo che ha portato allo scioglimento del Parlamento e all’indizione di nuove elezioni, non c’è stata nessuna legge e la scadenza del primo febbraio è arrivata. Gantz, come aveva già annunciato, non ha chiesto alcuna proroga.
Identità religiosa e identità laica di Israele
La cosa però non ha portato all’automatico reclutamento degli haredim, per una serie di ragioni. In primo luogo perché ovviamente le strutture militari devono adeguarsi per ospitare persone che hanno regole alimentari e di vita molto particolari e rigide; inoltre perché una legge fondante della Costituzione israeliana, prevede che tutta la legislazione che scade entro quattro mesi dallo scioglimento della Knesset, il parlamento israeliano, viene automaticamente prorogata per i primi tre mesi della nuova sessione parlamentare che esce dalle elezioni. Ed è a questo che si è appellato il governo, Gantz escluso, ed è quanto successo. Ma il problema si ripresenterà dopo le elezioni. Come dicevamo, sia gli haredim ma anche gli arabi israeliani, non partecipano alla vita militare del paese.
I primi non considerano lo Stato di Israele e pertanto non partecipano alle sue sorti, anche se ricevono sovvenzioni per continuare a studiare quotidianamente nelle yeshiva, le scuole talmudiche. In base alla legge, possono rinviare il servizio militare fino a quando studiano nelle yeshiva, praticamente tutta la vita.
I secondi, musulmani o cristiani, sono esentati per legge, a meno che non si arruolino volontariamente, a differenza di altre minoranze come drusi o circassi che invece sono obbligati.
L’arruolamento dei religiosi e la battaglia elettorale
Sul tavolo ci sono diverse bozze che saranno oggetto di battaglia elettorale per i prossimi mesi. In una, la comunità ortodossa dovrebbe assicurare un certo numero di ragazzi nell’esercito ogni anno. In un’altra invece, questi potrebbero scegliere di impegnarsi in servizio civile anche nelle loro comunità, cosa che potrebbe essere più vicina al loro modo di vita.
Ovviamente, né l’una né l’altra ipotesi piace ai partiti politici che rappresentano la comunità ortodossa e che, fino ad ora, sono seduti nella maggioranza di governo e che facilmente lo saranno pure nel prossimo esecutivo.
Il problema è molto politico, anche perché si basa sull’identità stessa dello stato di Israele. Le recenti scene di guerriglia nei quartieri ultra ortodossi a causa del fatto che questi, pure in pieno lockdown hanno tenute aperte le scuole o il non rispetto delle misure di distanziamento sociale o l’uso delle mascherine, comune anche agli arabi, hanno dimostrato una profonda frattura nella società israeliana tra le comunità religiose e il resto laico del paese. Frattura che si dimostra, in tutta la sua drammaticità, anche nella vita politica e che difficilmente potrà essere risolta con le elezioni.
Ancora per qualche mese, almeno fino all’estate, gli haredim, gli ebrei ortodossi che orientano la loro vita allo studio e alla preghiera, non dovranno fare il militare.
Uno dei punti fermi della campagna elettorale dei partiti centristi, quello di obbligare anche gli haredim a svolgere il servizio militare obbligatorio come quasi tutti gli altri giovani israeliani, non è riuscito a diventare legge anche se al Ministero della Difesa c’è stato, e lo sarà fino alle elezioni del 23 marzo, il suo massimo esponente, quel Benny Gantz ex capo di stato maggiore dell’esercito della stella di Davide.
Chi è esente dalla leva obbligatoria
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