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Israele, al via le procedure per lo scioglimento della Knesset


Nella decisione di sciogliere il Parlamento si può leggere il totale fallimento della classe politica israeliana. Preoccupazione per la nomina del capo delle forze armate, il Ministro della Difesa accelera

Il totale fallimento della classe politica israeliana si può leggere nella decisione di scioglimento della Knesset, il Parlamento dello Stato ebraico, che porterà la nazione alle quinte elezioni in tre anni. Una situazione a dir poco paradossale per Israele e il suo elettorato, ostaggio di partiti politici e coalizioni incapaci di dare al Paese una guida chiara, in un sistema elettorale che non offre possibilità concrete di stabilità.

E infatti, i sondaggi già avviati sembrano preludere a un nuovo giro a vuoto, ovvero a un voto che sarà inconcludente per la formazione di un esecutivo di maggioranza: troppo complicato raggiungere i 61 seggi necessari. A meno che i partiti e le singole coalizioni non modifichino i rispettivi assetti. A questa, ennesima situazione ci si è arrivati, stavolta, per via delle defezioni del movimento Yamina, che ha partecipato alla formazione del Governo di Naftali Bennet, composto da ben 8 partiti tra i quali anche quelli arabi. Diventerà Primo Ministro traghettatore l’attuale titolare agli Esteri Yair Lapid, in attesa dello svolgimento della tornata elettorale prevista approssimativamente per ottobre.

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