spot_img

Brexit: ma l’Impero non c’è più


Senza la Ue, il Regno Unito deve trovarsi un nuovo ruolo e nuovi partner per il commercio e le sfide globali. E rimangono le ambizioni imperialistiche

Il Primo Ministro britannico Boris Johnson incontra il Presidente americano Donald Trump a Biarritz. Stefan Rousseau/Pool via REUTERS

Senza la Ue, il Regno Unito deve trovarsi un nuovo ruolo e nuovi partner per il commercio e le sfide globali. E rimangono le ambizioni imperialistiche

Il ritorno dell’Anglosfera. Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase dopo la vittoria del Leave nel referendum per la Brexit del giugno 2016, seguita, a pochi mesi di distanza, da quella di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. Ma quello che viene propinato dai brexiteer come un grande progetto per il futuro neoimperialista del Regno Unito, che libero dai vincoli europei potrà tornare una grande potenza (queste, almeno, sono le loro promesse) rischia di scontrarsi con la dura realtà. Una realtà che ci restituisce un Regno Unito diventato dopo la Seconda guerra mondiale una media potenza, anche per volontà degli Stati Uniti. Che probabilmente oggi preferirebbero, a un nuovo impero britannico, un Regno Unito cinquantunesimo Stato della federazione. È un’evidente provocazione ma con le difficoltà di un accordo per le future relazioni con l’Unione Europea, a Londra potrebbe non rimanere alternativa diversa da presentarsi a Washington con il cappello in mano.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo