Parigi vuole bloccare Libra: teme rischi per la sovranità monetaria e vuole ridurre il potere delle big tech
La Francia ha detto di voler bloccare la circolazione nell’Unione Europea di Libra, la valuta digitale (o criptovaluta) di Facebook, perché rappresenterebbe una minaccia alla sovranità monetaria degli Stati membri. L’annuncio è stato fatto dal Ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, che ha parlato di rischi per il sistema finanziario (Facebook ha oltre 2 miliardi di utenti) e di abusi di posizione dominante. Anche il G7 di Chantilly aveva espresso preoccupazioni simili.
Contro Libra si era scagliato già il Presidente statunitense Donald Trump: se Facebook e le altre aziende tecnologiche vogliono fare le banche – aveva detto – allora dovranno sottostare alle stesse regole. Facebook, che è americana come il resto delle big tech (Google, Amazon, Apple e Microsoft), assicura di non voler entrare in competizione con le valute tradizionali né di voler interferire con le politiche monetarie degli Stati.
La Francia è il Paese dell’Unione Europea più interessato a promuovere, anche a livello comunitario, delle forme di regolazione e tassazione sui colossi tecnologici. Al di là delle ragioni fiscali, Parigi punta soprattutto a ridurre il potere – oggi pressoché incontrastato – delle big tech americane in modo da favorire le aziende europee (e francesi): il motore di ricerca Qwant, ad esempio, vorrebbe arrivare a competere con Google.
Bisogna infine considerare gli obiettivi strategici del Presidente francese Emmanuel Macron, che ambisce ad accrescere l’influenza e la centralità di Parigi sia all’interno dell’Unione Europea (approfittando della prossima uscita di scena della Cancelliera tedesca Angela Merkel), sia sullo scenario internazionale (approfittando della ritirata degli Stati Uniti di Trump). Oltre che sull’ambiente, Macron si sta concentrando molto sull’Iran, ma è ancora presto per parlare di risultati concreti.
@marcodellaguzzo
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