Gaffe del Ministro degli Esteri russo intervistato su Rete4. Yair Lapid: dichiarazioni oltraggiose e imperdonabili, attendiamo le scuse. Tel Aviv fuori dal dialogo per la pace in Ucraina?
Non accenna a fermarsi la coda di polemiche seguite all’intervento di Sergej Lavrov sull’italiana Rete 4. Il Ministro degli Esteri russo ha rilasciato una lunga intervista esclusiva al giornalista Giuseppe Brindisi nel corso del programma Mediaset Zona Bianca, nel quale ha delineato una serie di aspettative di Mosca rispetto alla guerra in Ucraina e chiarito grossolanamente alcune delle dichiarazioni del Governo russo pubblicate nel corso degli ultimi due mesi di intervento militare.
Una specifica domanda del giornalista in studio ha creato le condizioni per la dura risposta degli ambienti diplomatici israeliani, che mal hanno digerito la risposta di Lavrov. Tel Aviv ha richiamato l’Ambasciatore Anatoly Viktorov, con il Ministro degli Esteri Yair Lapid che si aspetta le scuse di Mosca per quanto detto dal plenipotenziario russo.
“La nazificazione dell’Ucraina esiste”, ha detto Lavrov. “I militari del battaglione Azov hanno tatuaggi delle SS sul loro corpo, leggono il Mein Kampf. Quando dicono ‘che nazificazione ci può essere se siamo ebrei’, secondo me anche Hitler aveva origini ebree, quindi non significa assolutamente nulla. Da tempo ormai sentiamo il saggio popolo ebraico dire che i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei”.
Dichiarazioni oltraggiose e imperdonabili: così le ha bollate Lapid. “Un terribile errore storico, gli ebrei non hanno ucciso loro stessi durante l’Olocausto. Il più basso livello di razzismo contro gli ebrei è accusarli di essere antisemiti”. Parole, quelle di Lavrov, che mettono ulteriormente in cattiva luce l’immagine del Governo russo e rischiano di far naufragare anche i fragili tentativi per il dialogo posti in essere dagli stessi israeliani.
Nella giornata di lunedì pomeriggio Viktorov, Ambasciatore moscovita nella capitale di Israele, ha avuto un duro faccia a faccia con Gary Koren, vice Direttore Generale del Ministero degli Esteri a capo della divisione Eurasia. Complicato chiarire il senso di tali affermazioni, ancor più gravi vista l’esperienza diplomatica di Lavrov e la conoscenza della necessità d’uso accorto delle parole. Specie in un momento come quello attuale.
Le affermazioni di Lavrov alla trasmissione Mediaset hanno offerto alcuni spunti di interesse legati all’andamento della guerra. “Non termineremo le operazioni in Ucraina per il Giorno della Vittoria”, ha sottolineato il Ministro. “Le nostre truppe non basano artificialmente le loro attività su una specifica data”, ha aggiunto. Per Lavrov, il Governo di Volodymyr Zelensky è uno strumento a disposizione degli Stati Uniti. “L’Occidente ha fatto in modo di sostenere il Presidente ucraino per creare una minaccia alla Russia. Ai nostri ennesimi avvertimenti sulla necessità di interrompere questo insensato allargamento della Nato ad altri Stati, le nostre richieste sono state respinte in maniera scortese”.
L’intervista è stata presa di mira dal Copasir, il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Il Presidente Adolfo Urso, Senatore di Fratelli d’Italia, ha annunciato l’avvio di una istruttoria. “L’intervento di Lavrov, per le modalità in cui è avvenuto e per la montagna di fake news che ha propinato, conferma le nostre preoccupazioni. Peraltro — scrive su Twitter il Senatore — lo avevamo evidenziato nelle nostre relazioni al Parlamento sulla modalità con cui la Russia agisce per condizionare le democrazie occidentali, di cui la disinformazione è uno dei principali strumenti, come la guerra cibernetica e lo spionaggio”.
Anche la Commissione europea è intervenuta sull’intervista di Brindisi: tramite un portavoce, fa sapere che c’è il rischio che in questo modo la Russia possa eludere le sanzioni sulla propaganda. Almeno due giornalisti presenti nella lista delle persone sanzionate, infatti, sono state intervistate da media italiani. Non si tratta di censura, spiega Bruxelles, ma dell’importanza di contestualizzazione del background. “Le emittenti di Ue e Stati membri — dice il portavoce — non devono permettere l’incitamento alla violenza o all’odio nei programmi”.
Gaffe del Ministro degli Esteri russo intervistato su Rete4. Yair Lapid: dichiarazioni oltraggiose e imperdonabili, attendiamo le scuse. Tel Aviv fuori dal dialogo per la pace in Ucraina?