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L’Europa critica il viaggio in Cina di Scholz


Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz è in cerca di opportunità per le aziende tedesche. Ma la Commissione avverte: l'Europa non deve ricadere nella dipendenza da un paese autoritario

Venerdì il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Pechino, in Cina, dove si è riunito con il presidente Xi Jinping, recentemente riconfermato per un (insolito) terzo mandato alla guida di una nazione che potrebbe farsi ancora più autoritaria e assertiva all’estero.

Quella di Scholz è la prima visita nel paese da parte di un leader del G7 dall’inizio della pandemia, ed è giunta in un momento delicato, dal punto di vista geopolitico. Poche settimane fa, intanto, si è chiuso il Congresso nazionale del Partito comunista, che ha reso Xi ancora più potente. Da qualche mese, poi, si sono aggravate le tensioni tra Cina e Stati Uniti su Taiwan, che Pechino considera una provincia del proprio territorio da portare sotto il suo controllo. Infine, anche recentemente la Cina ha ribadito il sostegno ideologico alla Russia, addossando di nuovo le responsabilità della guerra in Ucraina all’Occidente e alla Nato.

Un’ancora di salvataggio per la Germania

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