Sarà Ján Kubiš il nuovo capo della missione Onu in Libia. Intanto, migliorano le prospettive per un possibile accordo sulle elezioni
Con la nomina di Ján Kubiš come Inviato Speciale dell’Onu e capo della missione delle Nazioni Unite in Libia, si colma un vuoto di rappresentanza decisivo per l’organizzazione internazionale nel Paese nord africano, dando nuova linfa al valore del Palazzo di Vetro per la stabilità dello scenario nell’ex Giamahiria di Gheddafi. Kubiš, esperto funzionario di politica internazionale, prende il posto lasciato vacante da Ghassan Salamé, dimessosi nel marzo del 2020. In questi mesi, il ruolo è stato assunto pro tempore da Stephanie Williams, che ben ha figurato, capace di riportare in auge il Forum per il Dialogo Politico.
Chi è Ján Kubiš
Coordinatore Speciale per il Libano, Kubiš vanta una carriera di grande valore nelle organizzazioni internazionali, capace di passare dalle questioni multilaterali a quelle del Vicino e Medio Oriente. Slovacco, il diplomatico ha lavorato per il Ministero degli Esteri del suo Paese, rappresentandolo alle Nazioni Unite a Ginevra. Per l’Unione europea è stato Rappresentante Speciale per il Centro Asia, per l’Onu Rappresentante Speciale del Segretario Generale in Afghanistan dal 2011 al 2015.
Il curriculum di Ján Kubiš è di peso, capace di mediare tra le varie esigenze sul campo. Infatti, il diplomatico slovacco si è laureto in economia delle relazioni internazionali all’Istituto Statale per gli Affari Internazionali di Mosca, per poi vivere direttamente il complesso passaggio che ha visto il crollo dell’Unione Sovietica e l’avvicinarsi di molti Stati dell’area all’Europa occidentale.
È fondamentale, nel panorama libico, essere pronti a comprendere fino in fondo le varie sensibilità esistenti, con l’Unione europea e gli Stati Uniti che appoggiano il Governo tripolitano internazionalmente riconosciuto di Fayez al-Sarraj con ruolo della Turchia determinante, mentre la Russia ha agevolato in Cirenaica la figura di Khalifa Haftar insieme all’Egitto e agli Emirati Arabi Uniti.
Forum per il Dialogo Politico: elezioni già a dicembre?
Intanto, migliorano le prospettive per un possibile accordo sulle elezioni. Il Forum per il Dialogo Politico, riavviato grazie all’incessante lavoro di Stephanie Williams, si è riunito a Ginevra in numeri ridotti rispetto ai 75 membri dell’incontro di novembre avvenuto a Tunisi e si è deciso che ci sarà un voto la prossima settimana sul meccanismo di partecipazione. Per Williams, l’accordo rappresenta “il miglior compromesso possibile” che potrebbe portare a un Governo di transizione.
Nei giorni scorsi si è riunito anche il Comitato Costituzionale Libico, ospitato in Egitto nella città di Hurghada. Si parla della fatidica data del 24 dicembre 2021 come punto di svolta elettorale per il Paese. Collegata in remoto, Stephanie Williams ha affermato: “Se non ci sarà un accordo, saranno negative le ripercussioni su economia e sicurezza. Per questo motivo avete una grande responsabilità nel trovare il consenso sulle disposizioni costituzionali”.
Sarà Ján Kubiš il nuovo capo della missione Onu in Libia. Intanto, migliorano le prospettive per un possibile accordo sulle elezioni
Con la nomina di Ján Kubiš come Inviato Speciale dell’Onu e capo della missione delle Nazioni Unite in Libia, si colma un vuoto di rappresentanza decisivo per l’organizzazione internazionale nel Paese nord africano, dando nuova linfa al valore del Palazzo di Vetro per la stabilità dello scenario nell’ex Giamahiria di Gheddafi. Kubiš, esperto funzionario di politica internazionale, prende il posto lasciato vacante da Ghassan Salamé, dimessosi nel marzo del 2020. In questi mesi, il ruolo è stato assunto pro tempore da Stephanie Williams, che ben ha figurato, capace di riportare in auge il Forum per il Dialogo Politico.
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