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Lo stallo francese


Emmanuel Macron, assediato dai partiti euroscettici, vede ridursi la sua capacità d’iniziativa in Europa e, anche internamente, l’autunno politico si annuncia molto complicato

Dopo i due intensi round elettorali di primavera (presidenziali e legislative), molti osservatori francesi prevedevano un’estate politicamente caldissima, mentre invece le temperature in rialzo sono state quelle climatiche, con devastanti incendi è altrettanto devastanti piogge, il che ha quantomeno rilanciato l’urgenza della transizione ecologica.

La sconfitta di Macron

Come noto, Emmanuel Macron è stato rieletto con una schiacciante maggioranza e ha sconfitto al ballottaggio la leader dell’estrema destra Marine Le Pen, ma ha subito dopo tre settimane un’umiliazione pesante e senza precedenti, ovvero la perdita della maggioranza all’Assemblea, quando, solitamente, la conquista dell’Eliseo ha un effetto trainante sul partito del Presidente. Macron si è visto dunque costretto a fare i conti con due importanti forze di opposizione, il cartello delle sinistre guidato da Jean Luc Mèlenchon e, appunto, la destra di Marine Le Pen, senza peraltro poter contare sul sostegno esterno degli ex gollisti, ridotti ai minimi termini e in profonda crisi d’identità.

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