L’Iran accusa Israele dell’esplosione nella centrale nucleare di Natanz e promette vendetta. Intanto Teheran annuncia che arricchirà l’uranio al 60%
È forte la tensione tra Israele e Iran dopo l’esplosione avvenuta domenica nella centrale nucleare iraniana di Natanz. Dell’episodio, che ricalca uno simile nella stessa struttura avvenuto a luglio dell’anno scorso, Teheran accusa Gerusalemme e di risposta una nave israeliana è stata attaccata nel golfo persico. Secondo le informazioni di intelligence, un ordigno introdotto di nascosto ne complesso sarebbe stato fatto esplodere a distanza provocando non solo danni materiali e buche, ma anche la distruzione del sistema elettrico principale e di quello secondario, cosa che ha bloccato tutti i reattori. Ci vorranno mesi per ristabilire il tutto e Teheran ha annunciato vendetta.
Cosa è successo, secondo le fonti
L’Iran intanto annuncia che arricchirà uranio per il 60%, nonostante a Vienna si stia tentando di discutere per rimettere tutto sul giusto binario, dopo anche le aperture americane verso nuovi negoziati e una revisione delle sanzioni. Israele però contesta questa posizione e chiede più fermezza contro Teheran. Il Ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha accusato Israele di essere responsabile dell’accaduto, unendo la sua voce a quella di numerosi funzionari iraniani che descrivono l’incidente come sabotaggio o “terrorismo”. “I sionisti vogliono vendicarsi a causa dei nostri progressi nel modo di revocare le sanzioni e hanno pubblicamente detto che non lo permetteranno. Ma ci vendicheremo dei sionisti”, ha detto Zarif. Domenica pomeriggio, il capo dell’organizzazione iraniana per l’energia atomica, Ali Akbar Salehi, aveva già parlato di un atto di “terrorismo nucleare”. Secondo lui l’attacco è stato compiuto da “oppositori del progresso industriale e politico del Paese, che mirano a prevenire lo sviluppo di una fiorente industria nucleare”.
I canali 11 e 13 della televisione israeliana hanno riferito che, secondo fonti dell’intelligence occidentale, si sarebbe trattato di un attacco informatico compiuto dal Mosad che avrebbe causato danni persino maggiori di quelli riferiti dalle autorità iraniane. Ipotesi però smentita dal New York Times, che sostiene che è stata una detonazione di esplosivi a causare i danni alla centrale di Natanz. L’attacco arriva quasi una settimana dopo che una nave iraniana sarebbe stata attaccata nel Mar Rosso, un attacco che il New York Times aveva attribuito a Israele. La nave mercantile, in realtà, sarebbe stata una base militare iraniana. Il giornale americano, citando fonti dell’intelligence americana e israeliana, afferma che l’esplosione avvenuta domenica nel sito nucleare iraniano di Natanz ha inferto un duro colpo alla capacità del Paese di arricchire l’uranio e potrebbe richiedere almeno nove mesi per essere ripristinata. Lunedì il portavoce del Ministro iraniano, Saeed Khatibzadeh, ha detto in conferenza stampa che l’incidente potrebbe essere considerato un “atto contro l’umanità”: “Non ci sono state contaminazioni o feriti, ma potrebbe comunque causare un disastro”. Israele non ha né confermato né smentito i rapporti, ma domenica il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha detto che “la lotta contro l’Iran è un compito enorme”.
L’impegno degli Usa con Israele
L’incidente al sito nucleare di Natanz si è verificato lo stesso giorno in cui il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha incontrato il Ministro della Difesa Benny Gantz in Israele, segnando la prima visita ufficiale di un funzionario statunitense da quando il Presidente Joe Biden si è insediato a gennaio.
Gantz si è impegnato a cooperare con gli Stati Uniti sull’Iran. “Lavoreremo a stretto contatto con i nostri alleati americani – ha detto Gantz – per garantire che qualsiasi nuovo accordo con l’Iran garantisca gli interessi vitali del mondo e degli Stati Uniti, impedisca una pericolosa corsa agli armamenti nella nostra regione e protegga lo Stato di Israele”. Nelle sue osservazioni pubbliche, Austin non ha parlato specificamente dell’Iran. “Le nostre relazioni bilaterali con Israele in particolare sono fondamentali per la stabilità e la sicurezza regionale in Medio Oriente; – ha dichiarato Austin – durante il nostro incontro ho ribadito al Ministro Gantz che il nostro impegno nei confronti di Israele è duraturo ed è solido”.
Sabato il Presidente iraniano, Hassan Rouhani, aveva ribadito l’impegno dell’Iran per la non proliferazione nucleare. Lo stabilimento di Natanz, che si trova nel deserto nella provincia centrale di Isfahan, è il fulcro del programma iraniano di arricchimento dell’uranio ed è monitorato dagli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Nel luglio dello scorso anno, nella stessa centrale di Natanz si era già verificato un incendio e secondo il Governo si era trattato un tentativo di sabotare il programma nucleare iraniano. Nel 2010, era stato individuato un virus informatico, lo Stuxnet, che si ritiene essere stato sviluppato dagli Stati Uniti e da Israele, per attaccare Natanz. L’Iran ha incolpato Israele anche per l’uccisione lo scorso anno di Mohsen Fakhrizadeh, considerato dai servizi segreti occidentali come la mente di un programma di armi nucleari iraniano sotto copertura.
L’Iran accusa Israele dell’esplosione nella centrale nucleare di Natanz e promette vendetta. Intanto Teheran annuncia che arricchirà l’uranio al 60%
È forte la tensione tra Israele e Iran dopo l’esplosione avvenuta domenica nella centrale nucleare iraniana di Natanz. Dell’episodio, che ricalca uno simile nella stessa struttura avvenuto a luglio dell’anno scorso, Teheran accusa Gerusalemme e di risposta una nave israeliana è stata attaccata nel golfo persico. Secondo le informazioni di intelligence, un ordigno introdotto di nascosto ne complesso sarebbe stato fatto esplodere a distanza provocando non solo danni materiali e buche, ma anche la distruzione del sistema elettrico principale e di quello secondario, cosa che ha bloccato tutti i reattori. Ci vorranno mesi per ristabilire il tutto e Teheran ha annunciato vendetta.
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