La svolta nelle ore precedenti all’avvio del summit di Vilnius: si apre la strada per l’acquisto da parte della Turchia degli F-16 Usa. Riapertura negoziati per Ankara nell’Ue?
Il clamore e la veemenza con le quali il Presidente della Turchia respingeva la possibilità d’ingresso della Svezia nella Nato finché Stoccolma non avesse dato garanzie di sicurezza in ambito terrorismo e sulla gestione delle questioni religiose — vedi il caso della copia del Corano bruciato, gesto autorizzato da un tribunale svedese — si sono sciolte al sole delle aperture degli Stati Uniti sulla vendita degli F-16, ma anche su una nuova serie di questioni legate all’Unione Europea che, potenzialmente, permetterebbero la riapertura dei negoziati tra Bruxelles e Ankara.
L’annuncio di Stoltenberg e i punti chiave
Dopo mesi di trattative serrate che hanno visto Recep Tayyip Erdoğan assoluto protagonista nell’alzare l’asticella delle concessioni richieste alla Svezia, nelle ore che hanno preceduto l’avvio dei lavori del summit di Vilnius c’è stata una vera e propria svolta. L’annuncio è stato dato dal Segretario Generale Nato Jens Stoltenberg, fresco di nuova nomina e allungamento del mandato fino a ottobre 2024: la Turchia completerà il processo che permetterà l’adesione della Svezia al Patto Atlantico.
Un successivo comunicato stampa ha approfondito alcune fattispecie finora non rese pubbliche, tra le quali l’impegno svedese per “attivamente supportare gli sforzi per rinvigorire il processo di adesione della Turchia nell’Unione Europea, inclusa la modernizzazione della custom union tra le due realtà e la liberalizzazione dei visti”. Un passaggio unico e di straordinaria importanza, che passa tra l’altro attraverso un’organizzazione politica di carattere militare, superando i classici schemi. Un valore che la Nato si attribuisce e che fa dell’Alleanza un nuovo importante player non solo in ambito difesa ma anche nella gestione delle relazioni internazionali.
Nuove trattative Ankara-Bruxelles per la Turchia nella Ue
Questo tratto merita sicuramente un approfondimento, che nei prossimi mesi potrebbe mostrare tutta la sua complessità e innovazione. In questa fase, è utile notare quanto sembri forte l’integrazione tra le due organizzazioni, Nato e Unione Europea, integrazione che dall’avvio dell’invasione russa in Ucraina ha mostrato tutta la sua forza e interesse reciproco. La partecipazione al summit di Vilnius del Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è solo l’ultimo dei tasselli del rafforzamento delle relazioni tra le due organizzazioni, con l’esponente europeo che ha confermato quanto scritto nel comunicato stampa del Patto Atlantico. Nell’incontro con Erdoğan, infatti, Michel ha detto che i due hanno “esplorato opportunità per riportare in auge la cooperazione tra Ue e Turchia, con l’obiettivo di dare un nuovo impulso alle relazioni”.
Sembrerebbe, dunque, un reale endorsement alla possibilità che le trattative con Ankara per l’ingresso nell’Ue possano riprendere, nonostante siano evidentemente irti e scoscesi gli ostacoli che portano la Turchia verso Bruxelles. Dalla gestione dei diritti umani allo stato di diritto, dalle libertà individuali alla libertà di stampa, ad oggi il Paese di Erdoğan non può essere ritenuto pronto per la membership europea, che per giunta modificherebbe gli equilibri politici interni in una fase che denota la crescita della potenza negoziale degli Stati conservatori ed euroscettici dell’est, più volti richiamati dalla Corte di Giustizia dell’Ue.
Le parole di Biden sugli F-16
Se la trattativa è stata sbloccata grazie alle garanzie svedesi in ambito terrorismo e all’impegno di Stoccolma a non supportare organizzazioni legate alla sfera curda o vicine all’acerrimo nemico ed ex alleato di Erdoğan, Fethullah Gülen e la ribattezzata FETÖ, è pur vero che le parole di Joe Biden nell’intervista alla CNN dei giorni scorsi hanno dato ulteriori certezze al Presidente turco. Biden segnalava il noto interesse di Ankara all’ammodernamento dei suoi velivoli attraverso l’acquisto degli F-16, vendita bloccata dal Congresso Usa sia per le tensioni tra Turchia e Grecia sia per le problematiche sull’ok alla Svezia nella Nato.
Il via libera turco apre nuovi scenari: sono già giunte le prime dichiarazioni da parte del mondo politico Usa che aprono la strada alla vendita dei velivoli ad Ankara. Dal Senatore repubblicano Jim Risch, membro del comitato per la politica estera al democratico Chris Van Hollen, passando per il capo dell’House Foreign Affairs Committee, il repubblicano Michael McCaul, è un coro di dichiarazioni ricche di entusiasmo. A queste, si aggiunge il contatto telefonico tra il Segretario alla Difesa Lloyd Austin e il Ministro Yaşar Güler: “Il Dipartimento alla Difesa supporta la modernizzazione dell’apparato militare turco”, si legge in una nota statunitense. Il complicato puzzle nord atlantico prende forma e nuovi scenari si aprono per i protagonisti delle vicende che quotidianamente tengono in apprensione la comunità internazionale.
Un successivo comunicato stampa ha approfondito alcune fattispecie finora non rese pubbliche, tra le quali l’impegno svedese per “attivamente supportare gli sforzi per rinvigorire il processo di adesione della Turchia nell’Unione Europea, inclusa la modernizzazione della custom union tra le due realtà e la liberalizzazione dei visti”. Un passaggio unico e di straordinaria importanza, che passa tra l’altro attraverso un’organizzazione politica di carattere militare, superando i classici schemi. Un valore che la Nato si attribuisce e che fa dell’Alleanza un nuovo importante player non solo in ambito difesa ma anche nella gestione delle relazioni internazionali.
Questo tratto merita sicuramente un approfondimento, che nei prossimi mesi potrebbe mostrare tutta la sua complessità e innovazione. In questa fase, è utile notare quanto sembri forte l’integrazione tra le due organizzazioni, Nato e Unione Europea, integrazione che dall’avvio dell’invasione russa in Ucraina ha mostrato tutta la sua forza e interesse reciproco. La partecipazione al summit di Vilnius del Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è solo l’ultimo dei tasselli del rafforzamento delle relazioni tra le due organizzazioni, con l’esponente europeo che ha confermato quanto scritto nel comunicato stampa del Patto Atlantico. Nell’incontro con Erdoğan, infatti, Michel ha detto che i due hanno “esplorato opportunità per riportare in auge la cooperazione tra Ue e Turchia, con l’obiettivo di dare un nuovo impulso alle relazioni”.