Se non riusciremo a evitare la morte di Navalny in una cella russa, sarà stata anche colpa nostra
Nel silenzio dell’Occidente sta morendo Alexei Navalny. Le condizioni di salute del dissidente russo, in carcere dall’inizio di febbraio nella città di Pokrov, starebbero peggiorando in modo preoccupante. “Le persone tendono a evitare di usare la parola morte, ma ora Alexei sta morendo. Nelle sue condizioni è una questione di giorni”, ha dichiarato la sua portavoce Kira Yarmysh.
Dal 31 marzo, Navalny è in sciopero della fame, dopo essersi lamentato per le scarse cure ricevute e per la privazione del sonno, causata dai frequenti controlli delle guardie in carcere.
I suoi medici, a cui non è stato concesso di visitarlo, hanno detto che deve essere curato immediatamente, la sua funzione renale è compromessa e ha gravi problemi di ritmo cardiaco, aggravati dal suo recente avvelenamento. L’oppositore di Putin è sopravvissuto a malapena a un agguato con un composto chimico altamente tossico, mentre era in viaggio in Siberia durante la sua campagna elettorale ad agosto scorso.
L’agente nervino usato contro Navalny è stato individuato come una nuova variante del Novichok, una tossina di produzione russa. Mosca però ha sempre negato di essere implicata nel suo avvelenamento. Curato in Germania, il “paziente di Berlino”, come lo definiscono i media russi, dopo aver recuperato la salute, ha deciso di tornare in Patria, dove è stato immediatamente arrestato per la mancata comparizione a un’udienza, per una vecchia condanna per appropriazione indebita.
Alexei Navalny è un personaggio molto controverso che ha militato in ambienti politici ultra-nazionalisti. Negli anni Duemila, all’inizio della sua carriera politica, si è contraddistinto per sue affermazioni xenofobe contro gli immigrati, per i quali invocava la deportazione.
In seguito, è diventato popolare per le campagne anti-corruzione che hanno preso di mira Vladimir Putin. Sul suo canale YouTube, ogni giovedì, andava in onda con i suoi notiziari anti-governativi. Seguitissimo in rete, Navalny è diventato presto il nemico principale del Presidente russo, diventando anche il bersaglio di quella poison squad della FSB (il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa) che, secondo molte inchieste internazionali, ha cercato di avvelenarlo.
Oltre a una moderata dichiarazione di preoccupazione di Biden, non abbiamo registrato altre proteste dei Governi occidentali, per una morte annunciata che potrebbe forse ancora essere evitata con una mobilitazione più coraggiosa. Il mondo dell’arte sembra essere l’unica comunità che sta cercando di pressare Putin pubblicamente. Internet preannuncia una grande manifestazione popolare a Mosca in favore di Navalny.
Europa, dove sei? È questa l’occasione di far valere i nostri valori!
Se non riusciremo a evitare la morte di Navalny in una cella russa, sarà stata anche colpa nostra
Nel silenzio dell’Occidente sta morendo Alexei Navalny. Le condizioni di salute del dissidente russo, in carcere dall’inizio di febbraio nella città di Pokrov, starebbero peggiorando in modo preoccupante. “Le persone tendono a evitare di usare la parola morte, ma ora Alexei sta morendo. Nelle sue condizioni è una questione di giorni”, ha dichiarato la sua portavoce Kira Yarmysh.
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