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Consiglio europeo interlocutorio


Un mese è un tempo logico per adottare decisioni storiche. Lenti passi avanti verso una governance federale

I leader dei 27 Paesi dell’Unione europea hanno ufficialmente iniziato ieri a discutere il piano di rilancio proposto dalla Commissione per aiutare l’economia europea. Come era prevedibile, il Consiglio, l’ultimo in streaming, non è stato risolutivo. Ci si rivedrà a luglio a Bruxelles, faccia a faccia. Nessuno si aspettava un accordo sul Recovery Fund venerdì, e infatti i vari capi di Governo hanno sostanzialmente espresso le proprie posizioni di partenza. Al gruppo dei cosiddetti Paesi frugali – Olanda, Svezia, Danimarca e Austria – si è aggiunta anche la Finlandia. Il blocco di Visegrad invece ha perso Polonia e Slovacchia, ora schierate a favore della proposta della Commissione.

Qualche spiraglio positivo c’è stato. Il premier olandese Mark Rutte ha usato parole di elogio verso l’Italia, sottolineando di “guardare con favore allo spirito che sta ispirando il Governo nelle riforme”.

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