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Dalla guerra in Ucraina usciranno tutti sconfitti


L’invasione della Russia stravolge i rapporti di forza e mette in luce fragilità, contraddizioni e limiti di nazioni e organizzazioni multilaterali che si sono dimostrate incapaci di disinnescare questo conflitto annunciato

Proseguono timidamente i negoziati tra Russia e Ucraina, ad oggi ancora lontani dalla fine delle ostilità. L’invasione della Federazione ha stravolto completamente lo status quo, con i principali attori internazionali incapaci nel dare risposte alla crisi più profonda dalla fine della Seconda guerra mondiale. Dagli Stati Uniti alla Cina, dall’Unione europea alla Nato, passando per le Nazioni Unite, il progetto militare di Vladimir Putin — seppur annunciato dalla Cia — ha colto alla sprovvista i decisori politici, che hanno dovuto fare i conti, ciascuno, con specifiche esigenze, ma anche fragilità, contraddizioni e limiti pratici.

Giunti alla terza settimana di guerra, l’azione di isolamento verso la Russia attuato dalle nazioni occidentali ha certamente colpito nel cuore l’economia di Mosca, ma non solo. Con l’Unione europea alla disperata ricerca di fonti combustibili che rimpiazzeranno quelle in arrivo dalla Federazione, i costi per la spesa energetica sono cresciuti repentinamente e, visto che per Bruxelles sarà necessario rivolgersi ad altri fornitori, continueranno a rimanere ad alti livelli per un tempo indefinito. Le difficoltà, in questo ambito, sono molteplici, dovendo entrare in corsa in un mercato spesso già condizionato da precedenti accordi commerciali tra produttori, come nel caso del Qatar, con altre realtà mondiali.

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