La Ministra dell’Interno Nancy Faeser starebbe valutando la rimozione di Arne Schönbohm: la scelta a pochi giorni dal sabotaggio della rete ferroviaria
Sarebbe un colpo alla credibilità delle istituzioni tedesche l’eventuale rimozione del capo dell’agenzia federale per la sicurezza informatica BSI (Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik) Arne Schönbohm, specie per le accuse che gli sono state rivolte in uno dei momenti storici più complicati della storia recente. Infatti, Schoenbohm è accusato di collusione con l’intelligence russa, fatto verificato dalla trasmissione Magazin Royale della rete Zdf.
Secondo quanto riporta l’emittente tedesca, attraverso l’associazione Cyber Security Council fondata nel 2012 dall’attuale capo dell’agenzia per la sicurezza informatica, avrebbe operato l’azienda Protelion, filiale della società russa O.A.O. Infotecs, fondata da un ex agente del KGB. Protelion ha offerto software per la sicurezza informatica ad aziende e politici tedeschi spacciandoli come prodotti sviluppati in Germania, mentre sarebbero stati ideati dall’azienda russa.
Secondo Der Spiegel, la Ministra dell’Interno Nancy Faeser è intenzionata ad allontanare Schönbohm, per la Bild si starebbe valutando quanto rapidamente si possa sostituire il capo della BSI. Una situazione incresciosa per l’intero esecutivo del Cancelliere Olaf Scholz, nonostante nel 2019 Schönbohm abbia vietato agli impiegati della BSI di partecipare ai lavori del Cyber Security Council da lui stesso fondato. Ciononostante, il capo dell’agenzia per la sicurezza informatica ha partecipato lo scorso settembre al decimo anniversario della fondazione dell’organizzazione, autorizzato dalla Ministra Faeser.
È stata data la notizia che un incontro pubblico già organizzato tra Schönbohm e Faeser per la presentazione del BSI Situation Report 2022 è stato cancellato. Per Deutsche Welle, il Governo vorrebbe spostare il protagonista della vicenda in un altro ente federale, nel rispetto di una legge che prevede delle limitazioni ai licenziamenti dei funzionari pubblici.
Secondo la Polizia, ad oggi non ci sarebbero segni di interferenza straniera nel sabotaggio della rete ferroviaria tedesca avvenuto nei giorni scorsi, ma non viene esclusa la matrice politica. Chiaramente il fatto ha suonato un campanello d’allarme anche in relazione alla posizione di Schönbohm. Si fanno pressanti le richieste per un maggiore controllo delle infrastrutture critiche, anche alla luce di quanto accaduto ai gasdotti Nord Stream 1 e 2. La Germania nel 2015 avrebbe subito un attacco informatico proprio da hacker russi, un atto rivolto al cuore delle istituzioni tedesche, il Bundestag: è stato accertato che nel corso dell’attacco furono rubati dati sensibili.
Secondo quanto riporta l’emittente tedesca, attraverso l’associazione Cyber Security Council fondata nel 2012 dall’attuale capo dell’agenzia per la sicurezza informatica, avrebbe operato l’azienda Protelion, filiale della società russa O.A.O. Infotecs, fondata da un ex agente del KGB. Protelion ha offerto software per la sicurezza informatica ad aziende e politici tedeschi spacciandoli come prodotti sviluppati in Germania, mentre sarebbero stati ideati dall’azienda russa.