Il conflitto tra Nicola Sturgeon e Alex Salmond mette a rischio l’unità del partito. Intanto, i Labour scozzesi scelgonoAnas Sarwar come nuovo leader
La tensione all’interno del Partito nazionale scozzeseè riesplosa nel più tragico dei modi, mettendo sotto la luce dei riflettori, ancora una volta, il Primo Ministro Nicola Sturgeon e l’ex leader dello Scottish National Party Alex Salmond, rischiando di incrinare seriamente le prospettive indipendentiste. Il muro contro muro tra i due — ormai non più — alleati è maturato nel corso degli ultimi anni, con forti accuse da parte di Salmond indirizzate direttamente alla Surgeon, colpevole a suo dire di aver orchestrato un sistema per metterlo ai margini del partito e della scena politica scozzese.
Tutto parte dalla gestione delle accuse di molestie sessuali rivolte a Salmond: nel 2017 Sturgeon, sull’onda del movimento #MeToo, ha proposto la riforma della legislazione in materia che, secondo l’ex leader del Partito nazionale scozzese, ha portato a un indurimento delle normative indirizzato principalmente su di lui. La ristretta cerchia di Sturgeon, spiega Salmond nel documento inviato a Holyrood — il Parlamento scozzese —, ha “deliberatamente, maliziosamente e in maniera prolungata fatto di tutto per discreditarmi, fino alla possibilità di portarmi in prigione”.
L’ex First Minister è stato arrestato nel 2019 con accuse gravissime: duplice tentativo di stupro e molteplici violenze sessuali. Nel 2020 venne poi scagionato da tutte le accuse. Per Salmond, la Sturgeon sarebbe andata contro il codice ministeriale, e accusa i collaboratori del Primo Ministro scozzese di cospirazione. Due fatti da tenere in considerazione: Salmond ha sempre respinto nettamente le accuse di molestie sessuali a suo carico; il Governo scozzese ha effettivamente svolto un’erronea gestione del caso, dovendo pagare più di 500mila sterline di spese legali a favore dell’ex leader del Snp.
In questo contesto, a rimetterci è l’unità del partito, che dovrà trovare la quadra in vista delle nuove elezioni di maggio. Vero è che gli scozzesi sono riluttanti a cambiare partito: piuttosto che favorire laburisti o conservatori, potrebbero disertare le urne. Nel 2016 solo il 56% degli aventi diritto ha partecipato alle elezioni. Gli ultimi sondaggi parlano di un mantenimento del consenso per Sturgeon e l’Snp — per Ipsos Mori al 52%, distanziando nettamente i conservatori al 23% e i laburisti al 15%. Ma allo stesso tempo, la rilevazione parla di un raffreddamento delle istanze indipendentiste: dal 56% di novembre al 52%. Una buona notizia per Boris Johnson.
Intanto, i Labour scozzesi scelgono il nuovo leader: sarà Anas Sarwar a guidare la fazione locale del partito di Keir Starmer. Contrario a un secondo referendum, Sarwar ha il compito di portare il partito al secondo posto alle elezioni di maggio. Figura speciale quella di Sarwar: il padre è stato il primo membro del Parlamento nella storia britannica di religione musulmana.
Il conflitto tra Nicola Sturgeon e Alex Salmond mette a rischio l’unità del partito. Intanto, i Labour scozzesi scelgonoAnas Sarwar come nuovo leader
La tensione all’interno del Partito nazionale scozzeseè riesplosa nel più tragico dei modi, mettendo sotto la luce dei riflettori, ancora una volta, il Primo Ministro Nicola Sturgeon e l’ex leader dello Scottish National Party Alex Salmond, rischiando di incrinare seriamente le prospettive indipendentiste. Il muro contro muro tra i due — ormai non più — alleati è maturato nel corso degli ultimi anni, con forti accuse da parte di Salmond indirizzate direttamente alla Surgeon, colpevole a suo dire di aver orchestrato un sistema per metterlo ai margini del partito e della scena politica scozzese.
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Abbonati per un anno a tutti i contenuti
del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di
geopolitica