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Sempre meno diritti umani in Russia


La corte suprema russa ha deciso di chiudere l’associazione per la tutela dei diritti umani Agorà. Con l’accusa di “influenzare l’opinione pubblica”, è la prima a cadere sotto la mannaia della famigerata legge anti Ong.

La corte suprema russa ha deciso di chiudere l’associazione per la tutela dei diritti umani Agorà. Con l’accusa di “influenzare l’opinione pubblica”, è la prima a cadere sotto la mannaia della famigerata legge anti Ong.

Il ministero della Giustizia russo ha avviato un’azione contro l’Ong Agorà, accusandola di violare la legge contro gli “agenti stranieri”. Conseguentemente, mercoledì scorso, la Corte suprema ne ha ordinato la chiusura. È la prima volta che il ministero della Giustizia chiede la messa al bando di un’associazione per la difesa dei diritti umani in Russia con l’accusa di “influenzare l’opinione pubblica”. Un’accusa evidentemente preoccupante per l’esile libertà d’espressione nell’era di Putin.

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