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Medio Oriente: il terremoto e la geopolitica degli aiuti umanitari


Di fronte al devastante terremoto che ha colpito il sud della Turchia e il nord della Siria con decine di migliaia di vittime, anche i soccorsi riflettono gli equilibri geopolitici

Sta diventando una vicenda politica e non solo umanitaria quella relativa agli aiuti per la popolazione siriana, colpita duramente da un devastante terremoto che ha colpito il paese, insieme alla Turchia, facendo finora, complessivamente, oltre 16.000 vittime, bilancio che pare destinato tristemente a salire di ora in ora.

Subito dopo il sisma, Israele aveva fatto sapere di aver ricevuto una richiesta da Damasco, giunta tramite la Russia, per fornire assistenza e soccorsi alla popolazione. Netanyahu, in un gesto che a molti era sembrato estremamente significativo visti i rapporti tra i due paesi, aveva dichiarato di essere pronto ad accettare ed inviare aiuti. “Israele ha ricevuto una richiesta da una fonte diplomatica per aiuti umanitari alla Siria, e io l’ho approvata”, aveva detto Netanyahu ai membri del suo partito, il Likud, aggiungendo che gli aiuti sarebbero stati inviati presto. Si tratterebbe di coperte, medicine, cibo e altri generi di prima necessità per alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite. Netanyahu inoltre si sarebbe dichiarato disponibile ad accogliere anche i feriti.

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