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Filippine e Stati Uniti rafforzano la difesa congiunta per contenere la Cina


Salgono a 9 le strutture militari con presenza statunitense nel Paese: Manila centrale per la gestione del controllo dell’Indo-pacifico, con occhio di riguardo verso Pechino

Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd J. Austin III, torna dal viaggio nelle Filippine rafforzato dall’implementazione degli accordi già in essere con Manila e rassicurato dalla posizione del Governo del Paese, sempre aperto nei confronti di Washington nonostante la ricucitura nei rapporti con la Cina avvenuta lo scorso mese con la visita del Presidente Ferdinand Marcos Jr. Una situazione complessa che pone le Filippine al centro dell’interesse dell’area Indo-Pacifica, nella morsa dalle esigenze delle due superpotenze.

I nodi da sciogliere sono numerosi, viste anche le proteste della cittadinanza locale alla presenza dell’esercito Usa. Non a caso, Austin nel suo intervento alla stampa ha ricordato che ci sarà bisogno del dialogo con le comunità locali. Ma il dato politico difensivo è netto: le Filippine stanno con gli Stati Uniti. “La regione dell’Asia-Pacifico è in una situazione estremamente complicata, possiamo gestirla solo con l’aiuto dei nostri partner e dei nostri alleati”, ha sottolineato il Presidente Marcos Jr. Con Washington esiste un accordo di difesa comune già dal 1951, rafforzato nel tempo con nuovi trattati come il Visiting Forces Agreement (VFA) del 1998 e l’Enhanced Defense Cooperation Agreement (EDCA) del 2014.

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