La Cina ha vietato al personale militare e civile l'utilizzo di automobili Tesla per ragioni di sicurezza nazionale: Pechino teme operazioni di spionaggio
La Cina ha vietato al personale militare e civile l’utilizzo di automobili Tesla per ragioni di sicurezza nazionale: Pechino teme operazioni di spionaggio
La Cina ha vietato ai dipendenti delle forze armate, di alcune agenzie governative e delle società statali più sensibili di utilizzare automobili Tesla per ragioni di sicurezza nazionale. Il timore di Pechino è che i dati raccolti dai veicoli dell’azienda – che è americana, con sede in California – vengano utilizzati per operazioni di spionaggio e inviati negli Stati Uniti. Lo hanno raccontato fonti anonime al Wall Street Journal, a Reuters e a Bloomberg.
Il contesto
La decisione della Cina ricorda, per motivazioni e modalità, i provvedimenti presi dagli Stati Uniti contro l’azienda cinese di telecomunicazioni Huawei, esclusa dalla possibilità di fornire prodotti e componentistica alle agenzie federali e alle reti 5G americane. Un boicottaggio che la precedente amministrazione di Donald Trump aveva voluto estendere anche al di là dei confini nazionali, riuscendo effettivamente a convincere un nutrito gruppo di Paesi alleati a non affidarsi a Huawei per il 5G.
L’obiettivo strategico di Washington era limitare la proiezione tecnologica globale di Pechino, uno dei punti principali nella competizione geopolitica tra le due superpotenze. Il cambio alla presidenza non ha alterato la sostanza delle cose, e la nuova amministrazione di Joe Bidencontinua a considerare Huawei un “fornitore inaffidabile” e una minaccia alla sicurezza.
Tesla e le automobili connesse
Lo scontro con gli Stati Uniti ha spinto la Cina di Xi Jinping a rendersi autosufficiente sulle tecnologie. Il raggiungimento dell’autarchia in questo settore, ad esempio, è uno dei cardini dell’ultimo piano quinquennale, approvato a ottobre e orientato anche oltre, al 2035.
Oltre al quadro generale, per capire la mossa di Pechino nei confronti di Tesla bisogna considerare che le automobili assomiglieranno sempre più a dei dispositivi elettronici dotati di ruote. Sono e saranno, cioè, dei veicoli “connessi”, ad alto contenuto di tecnologie digitali, con videocamere, sensori e software che permetteranno al mezzo di collegarsi e “dialogare” con gli smartphone ma anche con l’infrastruttura stradale e con le altre automobili presenti in strada (è una necessità, in un contesto di guida autonoma). Tutte queste connessioni produrranno ovviamente dei dati, e di conseguenza rischi per la privacy degli utenti e – in qualche caso – per la sicurezza nazionale.
I veicoli Tesla hanno otto videocamere con visione a 360 gradi, dodici sensori a ultrasuoni e un radar di supporto al sistema di assistenza alla guida. I modelli Model 3 (una berlina elettrica molto popolare in Cina, prodotta a Shanghai) e Model Y (un SUV elettrico) sono anche dotati di una camera sopra lo specchietto retrovisore. I dati raccolti dalle vetture possono venire inviati ai server dell’azienda, che li utilizza per migliorare i sistemi di guida.
L’importanza della Cina per Tesla
La Cina teme che le videocamere installate nelle auto Tesla possano essere utilizzate per operazioni di spionaggio e che i dati ottenuti vengano poi mandati negli Stati Uniti. Per questo motivo, ha vietato ai veicoli l’accesso alle strutture militari o comunque sensibili per la sicurezza nazionale.
L’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, ha negato la ricostruzione di Pechino. Un boicottaggio esteso si rivelerebbe molto grave per l’azienda, che ha nel Paese il suo secondo mercato più importante, dopo quello statunitense. La Model 3 è stata l’auto elettrica più venduta l’anno scorso in Cina (ma ha perso il primato), il più grande mercato per i veicoli elettrici al mondo.
Rispetto al totale dei veicoli venduti, quelli “a nuove energie” (elettrici puri, ibridi plug-in, a celle a combustibile) rappresentano ancora solo il 5% del totale. Ma le autorità cinesi vogliono portare la quota al 20% entro il 2025, un obiettivo utile al raggiungimento della neutralità carbonica al 2060.
Tesla è attualmente l’azienda dominante nel mercato cinese delle automobili elettriche. Ma la concorrenza dei produttori locali, come Nio e Geely, sta crescendo. Nel settore è entrata di recente anche la società tecnologica Alibaba, e sembra che anche Huawei voglia fare lo stesso. Non è quindi da escludere, per il prossimo futuro, una guerra tecnologica tra Cina e Stati Uniti sulle esportazioni di auto elettriche.
La Cina ha vietato al personale militare e civile l’utilizzo di automobili Tesla per ragioni di sicurezza nazionale: Pechino teme operazioni di spionaggio
La Cina ha vietato ai dipendenti delle forze armate, di alcune agenzie governative e delle società statali più sensibili di utilizzare automobili Tesla per ragioni di sicurezza nazionale. Il timore di Pechino è che i dati raccolti dai veicoli dell’azienda – che è americana, con sede in California – vengano utilizzati per operazioni di spionaggio e inviati negli Stati Uniti. Lo hanno raccontato fonti anonime al Wall Street Journal, a Reuters e a Bloomberg.
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