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Turchia: il ruolo dei giovani nelle elezioni cruciali del 14 maggio


Oggi circa 5,2 milioni di giovani turchi voteranno per la prima volta, per decidere che direzione dare al loro futuro. Il loro voto contribuirà anche a delineare il futuro del Mediterraneo e della regione, data la centralità della Turchia nel sistema internazionale.

Le elezioni del 14 Maggio potrebbero rimanere nella storia moderna della Turchia. Per la prima volta in più di due decenni, Erdogan non è il favorito. Da quando è salito al potere nel 2002, ha sempre vinto. Questa volta, però, si dovrà scontrare con un candidato forte, che è riuscito a portare unità nell’opposizione: Kemal Kilicdaroglu, leader del Partito Popolare Repubblicano (CHP) e candidato alla presidenza per il blocco dei sei partiti dell’Alleanza Nazionale.

Gli analisti prevedono un’affluenza alle urne record quest’anno e un testa a testa tra i due contendenti che andrà fino all’ultimo voto. Ci sono tanti fattori che rendono queste elezioni particolari e particolarmente importanti. Da un lato, un contesto internazionale instabile e in cambiamento, che attribuisce a chi vincerà la responsabilità di districarsi tra scenari complicati come la guerra in Ucraina e la competizione USA-Cina, con tutte le rispettive conseguenze ed esternalità. Dall’altro, lo scenario interno di un paese travolto a febbraio da un terremoto disastroso, che è andato ad aggravare uno scenario di profonda crisi economica, e trasformato da Erdogan sempre di più in paese autocratico. Tra democrazia, economia e politica estera, c’è tanta carne al fuoco.

Non è un paese per giovani. Per ora.

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