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Cina, l’Ue in difesa degli uiguri


Bruxelles attiva la legge, approvata a dicembre, che prevede sanzioni alla Cina per il mancato rispetto dei diritti umani. Il nodo sull’accordo commerciale Bruxelles-Pechino

Le sanzioni dell’Unione europea verso quattro funzionari cinesi, coinvolti nell’arbitraria detenzione di almeno un milione di cittadini appartenenti alla minoranza musulmana degli uiguri nello Xinjiang, è il primo passo formale di Bruxelles verso Pechino sulla delicata questione, che finora si era limitata a reprimende verbali. Il Consiglio dell’Ue ha agito dopo anni di forti pressioni ricevute da gruppi in difesa dei diritti umani, in un momento storico ricco di aspettative nelle relazioni commerciali tra la Commissione e il Partito comunista cinese visto il recente accordo sugli investimenti, il Comprehensive Agreement on Investment.

Il Magnitsky Act europeo in difesa degli uiguri

Bruxelles ha agito grazie al Magnitsky Act europeo, ossia il Regime Sanzionatorio Globale sui Diritti Umani approvato lo scorso dicembre. Strumento dal forte impatto politico, permette all’Unione europea di prendere di mira entità e individui responsabili di atti gravissimi quali genocidi, atti contro l’umanità, tortura, schiavitù, omicidi extragiudiziali, violenza sessuale o basata sul genere, sparizione forzata, arresti e detenzione arbitraria, traffico di esseri umani.

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