Fine della guerra commerciale Usa-Canada-Messico
Gli Stati Uniti si accordano con gli altri due Paesi del Nord America per rimuovere i dazi su alluminio e acciaio e rimandano le sanzioni sulle automobili europee
Gli Stati Uniti si accordano con gli altri due Paesi del Nord America per rimuovere i dazi su alluminio e acciaio e rimandano le sanzioni sulle automobili europee
Gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo con il Canada e il Messico per rimuovere i dazi nei loro confronti sulle importazioni di alluminio e acciaio. Le sanzioni – rispettivamente del 10 e 25% – erano state introdotte dall’amministrazione Trump a maggio 2018 e motivate con la difesa della sicurezza nazionale. Messico e Canada avevano risposto con delle contro-tariffe.
L’intesa tra le tre nazioni non mette solo fine alla guerra commerciale in Nord America, dando respiro alle imprese e ai produttori statunitensi, ma dovrebbe agevolare anche la ratifica dell’Usmca, il nuovo accordo di libero scambio (successore del Nafta) tra Washington, Città del Messico e Ottawa.
Il testo dell’Usmca dovrà essere approvato dai parlamenti dei tre membri prima di entrare in vigore: Canada e Messico premono affinché questo avvenga il prima possibile, in modo da restituire una cornice di certezza ai rapporti commerciali con gli Stati Uniti, partner fondamentali. Chi sta facendo più resistenza è il Congresso americano e in particolare la Camera: è controllata dai Democratici, che non vogliono regalare una vittoria troppo facile a Donald Trump e chiedono maggiori garanzie di tutela dei lavoratori – il Messico ha approvato una riforma in tal senso a fine aprile – e dell’ambiente. Ma l’Usmca scontenta anche alcuni Repubblicani, che vorrebbero meno restrizioni al libero scambio.
La pace commerciale per ora rimane limitata al Nord America. Oltre allo scontro con la Cina, restano infatti tesi anche i rapporti tra Stati Uniti ed Unione Europea, sulla quale continuano a pendere i dazi su alluminio e acciaio. Tuttavia, l’amministrazione Trump ha deciso di non aggravare la situazione decidendo di rimandare tra sei mesi l’eventuale imposizione di tariffe sulle importazioni di automobili e di componenti dall’Europa e dal Giappone. L’applicazione di dazi sulle auto straniere, peraltro, è una misura sgradita agli stessi industriali americani.
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