Orbán ha spiato non solo giornalisti. Per Ursula von der Leyen è “completamente inaccettabile” perché la stampa libera è uno dei valori fondanti dell’Ue
Lo spyware della società israeliana NSO Group, come raccontato a dicembre da eastwest già utilizzato dal Governo dell’Arabia Saudita per controllare la cerchia del giornalista Jamal Khashoggi ucciso a Istanbul nel 2018, torna a far discutere la stampa internazionale grazie al consorzio giornalistico forbidden stories che ha pubblicato una lista di Paesi che hanno sfruttato la tecnologia per spiare il mondo dei media.
Tra i Governi che sfruttano lo spyware è stato scoperto attraverso le analisi forensi sui cellulari che l’Ungheria di Viktor Orbán ha spiato almeno 5 giornalisti, tra questi Szabolcs Panyi e András Szabó della rivista investigativa Direkt36, che proprio recentemente ha pubblicato una serie di documenti che hanno rivelato l’accordo tra l’esecutivo guidato da Fidesz e il Partito comunista cinese per la costruzione del campus della Fudan University a Budapest.
Non solo giornalisti: grazie allo spyware israeliano, l’Ungheria ha controllato almeno 10 avvocati e un membro dell’opposizione. “C’è una diffusa paranoia, vedono molto di più di quanto in realtà facciamo con i nostri obiettivi e la nostra rete”, ha commentato Panyi di Direkt36. Ma la faccenda diventa sempre più grave e pone Budapest in una posizione ancora più complicata verso i partner europei e la stessa Commissione.
Solo nei giorni scorsi, Bruxelles ha avviato la procedura d’infrazione contro Ungheria e Polonia per violazione dei diritti fondamentali delle persone LGBTIQ. Stavolta, una nuova accusa sulla gestione della libertà di stampa, che rischia di emarginare Budapest dai tavoli comunitari. Ursula von der Leyen ha definito “completamente inaccettabile” quanto letto finora, perché “la libertà dei media, la stampa libera è uno dei valori fondanti dell’Ue”.
La Ministra della Giustizia ungherese Judit Varga, rispondendo alle domande dei giornalisti da Bruxelles, ha detto che il suo Paese “è governato attraverso lo stato di diritto, come tutte la nazioni rispettabili, nel 21° secolo ha i mezzi tecnici per condurre operazioni di sicurezza nazionale. Sarebbe un grave problema se non avessimo questi strumenti, ma sono stati utilizzati seguendo la legge”.
La preoccupazione non è solo legata all’uso che gli Stati — persino quelli dell’Unione europea, come dimostra il caso ungherese — fanno dello spyware di NSO Group, ma anche al collegamento tra il Governo di Israele e l’azienda tecnologica. Infatti, Tel Aviv ha rilasciato a NSO Group la licenza per relazionarsi economicamente con Paesi con i quali Israele non ha rapporti diplomatici ufficiali come l’Arabia Saudita, tra l’altro responsabile diretta con i suoi leader — nello specifico Mohammed bin Salman — della morte di Jamal Khashoggi. Contraddizioni ai massimi livelli che dilagano su tutti i fronti.
Orbán ha spiato non solo giornalisti. Per Ursula von der Leyen è “completamente inaccettabile” perché la stampa libera è uno dei valori fondanti dell’Ue