La Prima Ministra a Singapore e in Giappone per rafforzare i legami economici. I tre Paesi si sono già espressi a favore del blocco occidentale nella critica verso la Russia nella guerra in Ucraina
Rafforzare i rapporti economici con Singapore e Giappone è il primo obiettivo del viaggio della Prima Ministra della Nuova Zelanda Jacinda Ardern, il primo da febbraio 2020. L’esponente governativa dialogherà con le sue controparti Lee Hsien Loong e Kishido Fumio, un tour asiatico dalla massima importanza commerciale per due Paesi che rappresentano per Wellington rispettivamente il quarto e quinto trading partner nella bilancia commerciale neozelandese, nonché membri del CPTPP, Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership.
Tuttavia, gli incontri che Ardern avrà con i colleghi di Singapore e Giappone toccheranno temi infuocati di attualità geopolitica, relativi sia all’Indo-Pacifico che alla guerra in Ucraina. Dossier sicuramente lontani geograficamente, ma evidentemente interconnessi per via degli attori protagonisti sul palcoscenico mondiale — su tutti, Cina, Russia e Stati Uniti — che partecipano a una delle più intricate vicende di equilibrio internazionale dai tempi della guerra fredda.
Wellington, Singapore e Tokyo si sono esposte mai quanto in passato nel condannare l’invasione russa dell’Ucraina, tanto che Mosca ha inserito le tre nazioni nella lista di Paesi sgraditi. A partire dalle misure economiche: per la Nuova Zelanda, questa è stata la prima volta che imponeva autonomamente sanzioni contro uno Stato; Singapore utilizzò questo strumento nel 1978 contro il Vietnam, dopo l’invasione della Cambogia; il Giappone, finora, aveva sanzionato solo la Corea del Nord.
Un chiaro elemento distintivo per i tre Paesi, che si sono in questo modo legati al blocco occidentale nella critica verso la Russia. Scommettendo, così, non solo sulla necessità di azioni concrete, ma anche sulla bontà delle intenzioni di Unione europea, Stati Uniti e Nato. Realtà che, parallelamente, cercano di trovare una posizione in quell’Indo-Pacifico sempre più conteso con la Cina.
Non a caso, Ardern visiterà il Giappone, Paese che, insieme a Usa, India e Australia fa parte del Quad, il Quadrilateral Security Agreement; e la Pm neozelandese, in seguito all’accordo Aukus tra Regno Unito, Stati Uniti e Australia, ha accolto positivamente “il maggiore impegno di Londra e Washington nella regione”. Parole non dissimili dagli esponenti di Singapore, che commentarono il patto come struttura “capace di contribuire positivamente alla pace e alla stabilita dell’area”. Un viaggio importante quello di Ardern, che va a ottimizzare il dialogo con due partner commerciali con i quali esiste un’uniformità di visione sulle questioni internazionali.
All’incontro di Singapore, Lee ha ricordato che entrambi i Paesi hanno “un interesse specifico affinché le relazioni tra Cina e Stati Uniti rimangano stabili e non si complichino in termini di ostilità o di mancanza di fiducia sui due fronti”. Il Pm ha aggiunto che è evidente la crescita dell’interesse cinese nella regione e che il suo Paese guarda con attenzione come il conflitto in Ucraina impatterà sia nel rapporto tra Pechino e Washington che su quello tra Pechino e Mosca.
Ardern ha poi affermato che “quello che sta accadendo in Ucraina è un attacco a una nazione sovrana e alla sua integrità territoriale. Per questo motivo – ha detto – incoraggiamo la Cina, a tutti i livelli, a proseguire sul riconoscimento di quello che il conflitto rappresenta per il mondo”. La premier ha sottolineato che quanto sta accadendo nel Paese est-europeo mette pressione all’ordine internazionale. Wellington, nei giorni scorsi, ha imposto nuove sanzioni che vanno a colpire ulteriormente le istituzioni finanziarie russe e i gruppi bancari moscoviti.
La Prima Ministra a Singapore e in Giappone per rafforzare i legami economici. I tre Paesi si sono già espressi a favore del blocco occidentale nella critica verso la Russia nella guerra in Ucraina