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Astana: inizia oggi il Forum Internazionale


Il Kazakistan, sempre più deciso a ritagliarsi un ruolo di spicco nel panorama mondiale, lancia una nuova piattaforma di dialogo e di cooperazione per trovare soluzioni alle attuali sfide globali: cambiamento climatico, sicurezza energetica, povertà e conflitti

L’8 giugno ha preso il via l’Astana International Forum (AIF), una iniziativa made in Kazakistan che mira a creare una piattaforma per il confronto e la cooperazione internazionale sulle sfide globali future: cambiamento climatico, conflitti in atto, inquinamento, povertà e molto altro.

Da diverso tempo la Repubblica centroasiatica gioca un ruolo primario nelle dinamiche euroasiatiche. Importanti riforme hanno cambiato il sistema di governo tuttora ancorato ai lasciti sovietici, ma con la determinazione di volersi adeguare agli standard internazionali e divenire un leader regionale.

La necessità di far fronte alla diversificazione degli approvvigionamenti energetici in alternativa a quelli russi hanno posto Astana al centro della strategia europea a trent’anni dalla sua indipendenza. Il volume di scambio con l’Europa è già notevole; Bruxelles conta il contributo maggiore di investimenti esteri diretti (117 miliardi di dollari). Anche gli Stati Uniti sono molto attivi con investimenti diretti che raggiungono i 60 miliardi di dollari. Fra i paesi europei l’Italia si conferma il principale partner.

Al centro dei progetti che l’Europa implementerà con la Repubblica centroasiatica c’è il Middle Corridor, un corridoio di trasporto che collegherà la Cina all’Europa attraverso l’Asia centrale. Questo progetto vede la partecipazione di alcuni degli attori principali del blocco dei paesi turcofoni di cui il Kazakistan fa parte, come la Turchia e l’Azerbaigian.

Tra i nomi illustri che hanno preso parte al prestigioso Forum, Sua Altezza lo Sceicco Tamim Bin Hamad Al Thani, Emiro del Qatar, a testimonianza dell’attrazione che il Kazakistan esercita anche sulle monarchie del Golfo e due esponenti di spicco del panorama centroasiatico, Sadyr Zhaparov, Presidente del Kirghizistan, e Abdulla Aripov, Primo Ministro dell’Uzbekistan.

Nonostante le sfide future siano di ampio respiro nei diversi settori che vedono la cooperazione internazionale, le domande dei partecipanti nell’incontro di apertura con il viceministro degli affari esteri, Roman Vassilenko, spostano l’attenzione sull’Ucraina e sulle politiche kazake in materia di alleanze.

La Russia è il primo partner commerciale kazako. Vassilenko spiega che essendo Mosca e Astana entrambe parte dell’Unione Economica Euroasiatica, il Kazakistan si trova nell’impossibilità di sanzionare la Russia. Ma non è l’unica ragione per cui il Paese non si è unito alle sanzioni: il viceministro, infatti, approfondisce la posizione kazaka in disaccordo con la politica delle sanzioni a prescindere dal Paese destinatario. E aggiunge che Astana non sottoscrive quello che definisce un ‘gioco a somma zero’, o il tentativo di una superpotenza di sostituirne un’altra. Conclude che il Kazakistan non vuole la restaurazione del Grande Gioco che vede questo scontro regionale fra pesi massimi, ma crede che l’Asia centrale offra una ricchissima varietà di possibilità di investimento e cooperazione da poter accogliere tutti gli attori internazionali interessati.

Quando le domande si spostano dalla Russia alla Cina, la posizione non cambia, ma anzi si fa più assertiva. Pechino è il secondo partner commerciale di Astana e la cooperazione fra i due vicini è destinata ad aumentare dopo la visita del Presidente kazako in Cina, in occasione della quale sono stati siglati 47 accordi del valore di 22 miliardi di dollari. Il Kazakistan ha sposato un approccio di politica estera multivettoriale basata sul multilateralismo e sugli interessi reciproci. Non distingue tra i partner, chiunque sia disponibile a cooperare con lo stato centroasiatico sulla base di valori comuni è il benvenuto.

Tra le novità del Paese, già parte dell’Organizzazione degli Stati Turchi e di diverse piattaforme di cooperazione regionale, ci potrebbe essere l’adesione ai BRICS. Astana vuole sfruttare ogni possibilità per rilanciare la sua economia con un tasso di inflazione molto alto ed imporsi come attore asiatico leader.

In conclusione, il Forum Internazionale di Astana è l’ennesima piattaforma di dialogo lanciata dal Paese deciso a ritagliarsi un ruolo di spicco nel panorama globale. La posizione geografica strategica, le vaste riserve di minerali, idrocarburi e terre rare, hanno attratto nel paese gli investimenti internazionali. Paesi turcofoni, Europa, Stati Uniti, Russia, Cina, monarchie del Golfo, tanti gli attori attratti dal mercato kazako che racchiude nei suoi confini, piccoli se paragonato alle vicine Russia e Cina, un microcosmo di interessi geopolitici contrastanti. La recente politica NATO di contrasto a Pechino e un possibile scontro su Taiwan sono i maggiori rischi futuri per l’economia kazaka già colpita dalle sanzioni su Mosca. Ma Astana non si ferma e trae beneficio dal rinnovato interesse internazionale sullo sfondo di una regione in continua evoluzione.

 

 

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