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Ecuador: esplode la guerra narco


Carceri in rivolta, esecuzioni sommarie, autobombe e ostaggi presi in diretta TV. L'Ecuador vive l'incubo della violenza delle gang del narcotraffico senza un piano a lungo termine. Il presidente Noboa: è guerra.

Questo martedì 9 gennaio le gang narco dell’Ecuador hanno deciso di mostrare al paese e al mondo tutta la loro forza. La giornata è iniziata con una serie di esplosioni a Esmeraldas, Cuenca, Loja, la capitale Quito e Guayaquil, principale distretto finanziario. Distrutti ponti, incendiate volanti della polizia e postazioni di controllo delle forze dell’ordine in tutto il paese. Nel primo pomeriggio bande armate hanno fatto irruzione nell’università di Guayaquil con l’obiettivo di prendere ostaggi. Nel frattempo, un altro commando prendeva il controllo degli studi televisivi di TC Canal 10, sequestrando in diretta tutti i lavoratori dell’emittente e provocando il panico a livello nazionale ed internazionale.

La crisi era stata innescata già domenica sera, dopo la conferma da parte del comandante Generale della Polizia ecuadoriana della fuga di Adolfo Macías Villamar, alias “Fito”, boss del gruppo narco conosciuto come Los Choneros e condannato a 34 anni di carcere.

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