L’Eurozona è spesso citata come esempio di area economica frenata dalla politica monetaria, ma in questa regione c’è chi ha ricevuto un rating positivo dalle temute agenzie (A stabile da Standard & Poor’s, A+ stabile da Fitch Ratings, A2 stabile da Moody’s Inverstor Service). La Slovacchia ha adottato l’euro dal primo gennaio 2009: oggi è il paese che cresce più velocemente tra quelli che condividono la moneta europea.
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Naturalmente, gli imprenditori slovacchi in cerca di partnership economiche in Italia e nel resto del continente mettono l’accento sugli aspetti immediatamente monetizzabili per gli investitori (come l’imposta sul reddito di impresa, che nel 2014 scenderà dal 23 al 22 per cento e che nelle intenzioni di molti – anche nell’attuale governo di Bratislava – potrebbe scendere ulteriormente, fino al 19 per cento).
Non vanno trascurate formazione ed infrastrutture, delle quali si è parlato il 31 gennaio all’Ambasciata Slovacca a Roma, nell’incontro “Business Friendly Slovakia. Get to know Slovakia as your investment destination” promosso dalla rappresentanza del paese centroeuropeo e dalla “Greenway operatore S.p.a” e nel corso del quale sono intervenuti Peter Badík, managing partner della Greenway, ed il professor Fabio Massimo Frattale Mascioli, che dirige il Polo di Mobilità sostenibile di Cisterna di Latina (“Pomos”).
Un punto di forza nasce dalle competenze linguistiche: una parte significativa della popolazione slovacca parla almeno inglese, tedesco o francese, ma non è trascurabile la porzione di quanti conoscono bene russo, spagnolo, italiano. La prospettiva strategica della Slovacchia – esposta dal direttore della sezione degli investimenti strategici del Ministero per lo Sviluppo Economico della Repubblica Slovacca, Andrej Ferenczy, e dal direttore generale dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo delle piccole e medie imprese, Branislav Safarik – si articola attorno ai nodi della costruzione di un ambiente favorevole alla crescita socioeconomica, al rafforzamento della Ricerca e Sviluppo ed alla elaborazione di nuove risorse formative.
Molte imprese ormai si sono trasferite in Slovacchia da tutto il mondo. I responsabili del Ministero e dell’Agenzia per le piccole e medie imprese sottolineano che nel raggio di mille chilometri si trovano trecento milioni di potenziali clienti e che capitali come Vienna e Budapest sono vicinissime.
L’attenzione nel continente è alta, nei confronti di paesi la cui posizione geografica relativa ha acquistato peso alla luce della rapida crescita di vicini come Repubblica Ceca, Polonia, Ucraina, Ungheria, Austria. La Slovacchia ha 5.440.000 abitanti e una superficie di circa 49.035 chilomentri quadrati: la capitale Bratislava conta 427.000 abitanti, mentre le altre città principali sono Košice, che ha 248.000 abitanti, Prešov, che ne ha 96.000, Nitra (94.000 abitanti), Banská Bystrica (80.000), Trnava (67.000), Trenčin (67.000).
“L’Unione Europea ci sta aiutando a far ripartire la crescita economica ed occupazionale – affermano i responsabili di Ministero e Agenzia – infrastrutture, tecnologie di internet, elettronica, rendono la Slovacchia uno dei primi paesi nell’innovazione”. Le università ed i centri formativi sono tra le basi principali sulle quali poggia un sistema che vanta già moltissime stazioni di rifornimento per le auto elettriche ed un fiorente mercato interno al paese mitteleuropeo, in fatto di mezzi di ultima generazione.
L’Eurozona è spesso citata come esempio di area economica frenata dalla politica monetaria, ma in questa regione c’è chi ha ricevuto un rating positivo dalle temute agenzie (A stabile da Standard & Poor’s, A+ stabile da Fitch Ratings, A2 stabile da Moody’s Inverstor Service). La Slovacchia ha adottato l’euro dal primo gennaio 2009: oggi è il paese che cresce più velocemente tra quelli che condividono la moneta europea.