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Corsa allo spazio: Francia e Germania non vogliono entrare negli Accordi di Artemis


Il documento della Nasa vuole diventare il nuovo riferimento internazionale per lo spazio dopo il Trattato del 1967; sono molti i Paesi che vi hanno aderito, invece Parigi e Berlino hanno delle riserve

La nuova corsa allo spazio ha aperto inedite possibilità economiche e, forse, evolutive: è tutto un parlare di space economy, di sfruttamento minerario, di stazioni permanenti sulla Luna, di colonizzazione di Marte. La realtà e la fantascienza si mescolano, il possibile e il fattibile pure, ma non c’è dubbio che gli Stati Uniti – che vogliono riportare l’essere umano sul satellite naturale della Terra nel giro di pochi anni – abbiano intenzione di guidare questa fase esplorativa e di stabilirne le regole.

Esiste un documento, chiamato Accordi di Artemis dall’omonimo programma della Nasa, che contiene i princìpi graditi a Washington su questioni come lo sfruttamento delle risorse naturali presenti sul suolo lunare o sulle comete e gli asteroidi, oppure il ruolo dei Governi nella protezione dei siti minerari o delle basi. In altre parole, gli Accordi di Artemis vogliono diventare il nuovo riferimento internazionale per la condotta cosmica dopo il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, elaborato in sede Onu.

Gli Accordi di Artemis

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