L’organizzazione dello Stato Islamico riprende capacità di operare a livello internazionale: lo rivela un leak trafugato dal Pentagono. Trump interviene sul ritiro: ha dato coraggio a Putin per avere maggiori ambizioni
L’Afghanistan torna al centro del dibattito politico interno negli Stati Uniti ma anche di quello internazionale in seguito ai leak trafugati dal Pentagono e resi noti nelle scorse settimane. Le pubblicazioni confermano i timori concreti che l’Isis sia nuovamente capace di organizzare attentati e generare violenza, con base operativa proprio nella nazione centrasiatica.
Se la ritirata dello Stato Islamico dall’area irachena e siriana, infatti, è stata ampiamente appurata, nonostante la presenza di diffusi focolai di combattenti ancora operativi, è quanto sta accadendo in Afghanistan a destare preoccupazione, con i documenti del Dipartimento alla Difesa Usa che raccontano la potenziale pericolosità della forza che lo Stato Islamico sta riacquisendo.
I file top secret dell’intelligence statunitense sono stati resi pubblici attraverso la piattaforma di messaggistica Discord, causando polemiche e tensioni in ambito militare e congressuale. È in corso un’investigazione contro un membro del Massachussetts Air National Guard, Jack Teixeira, ventunenne che ha rubato informazioni sensibili relative a Ucraina, Cina, Taiwan, Egitto ed Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Israele e Canada.
Tra i focus del Pentagono, si legge nei leak, anche l’Afghanistan, che tra l’altro vede i Talebani fronteggiare proprio la cellula locale del gruppo, chiamata ISK (Islamic State-Khorasan) o Isis-K. Fatto che, paradossalmente, unisce la volontà sia dei Talebani che degli States, uniti contro il pericolo Isis. “In un mondo strano, abbiamo gli stessi obiettivi in tal senso”, ha dichiarato un funzionario della difesa statunitense.
Per Nathan Sales, che durante l’amministrazione Trump ha svolto il ruolo di coordinatore per il controterrorismo al Dipartimento di Stato, “Isis-K ha potuto giovare di uno spazio di libertà da quando gli Usa si sono ritirati” e, per quanto i target dell’organizzazione siano stati finora principalmente gli afghani, il gruppo “ha l’ambizione di attaccare gli interessi Usa nella regione e, in ultima analisi, il territorio statunitense”.
Da quanto si apprende, l’Isis ha progettato attentati in chiese, centri commerciali, ambasciate e attacchi nel corso dell’ultima coppa del mondo di calcio svolta in Qatar. Il tutto sarebbe stato studiato proprio in Afghanistan. Nei documenti è spiegato come il Paese, ora Governato con evidenti difficoltà dai Talebani, incapaci di controllare il territorio, sia il fulcro di “un modello efficiente che si appoggia su risorse esterne”, con un network collaudato che ne facilita le operazioni. “Il modello permetterà all’Isis di superare gli ostacoli e ridurre le tempistiche per la realizzazione degli attacchi”.
Sull’Afghanistan è tornato l’ex Presidente Donald Trump, candidato a guidare i Repubblicani alle elezioni 2024 ma incastrato in un’ampia inchiesta che lo vede coinvolto in molteplici ambiti. Nel corso di un’intervista su Fox News, l’ex Commander in Chief ha bollato i giorni del ritiro come “imbarazzanti”. Ma non solo: Trump ha legato le mosse di Vladimir Putin in Ucraina proprio all’abbandono Usa dell’Afghanistan. “Credo che Putin guardando quelle immagini abbia trovato la forza per avere maggiori ambizioni”, ha detto il leader repubblicano.