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Angela Merkel: l’egemone riluttante


Il merkelismo ha sempre evitato di fare i conti con la potenza geopolitica della Germania e questo ha ostacolato l’equilibrio geopolitico dell’Unione europea

Il merkelismo ha sempre evitato di fare i conti con la potenza geopolitica della Germania e questo ha ostacolato l’equilibrio geopolitico dell’Unione europea

Passati quasi 16 anni dall’ingresso di Angela Merkel alla cancelleria si può oggi dire che la bambina sia diventata signora. Das Mädel, appunto “la bambina”, era il soprannome dispregiativo con cui la chiamava Helmut Kohl, che ai tempi dell’unificazione tedesca mai avrebbe pensato che quella allora giovane donna sarebbe diventata Cancelliera e poi signora d’Europa. Eppure così è stato. Sotto di lei negli ultimi 15 anni la Germania ha acquisito una posizione di assoluta centralità nello spazio europeo. Merkel si è affermata come abilissima equilibrista governando la crescita economica e politica della Bundesrepublik e tenendo sempre in considerazione i vincoli geopolitici a cui la Germania è legata. Tuttavia l’attuale congiuntura internazionale chiama Berlino a compiere scelte strategiche a cui non è più abituata. Per evitare di dovere scegliere Merkel ha fatto un passo indietro, cedendo la presidenza della Cdu e rinunciando alla ricandidatura a Cancelliera in occasione delle elezioni del prossimo settembre. Aprendo così delle incognite sul futuro tedesco e di tutta l’Europa.

Le priorità geopolitiche della Germania

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