In agenda ci sono i grandi temi legati al G20, a partire dal cambiamento climatico, poi Africa e Mediterraneo. Il segretario di Stato ricevuto anche da Papa Francesco
Ritessere una tela lacerata dai comportamenti dellāamministrazione Trump. Questo ĆØ il compito che il segretario di Stato Antony Blinken si ĆØ assegnato nella visita italiana di tre giorni che si concluderĆ con il vertice dei Ministri degli Esteri del G20 nella cornice di Matera. I temi in agenda sono molti, ma la parte italiana della missione ĆØ quella di rilanciare una partnership in Europa, che per gli Stati Uniti ĆØ molto importante. E che vede nellāattuale inquilino di Palazzo Chigi (e con il ritorno del Pd nella maggioranza di Governo) un interlocutore pronto a rinnovare su un terreno ānormaleā la relazione speciale.
Il comunicato stampa del Dipartimento di Stato che sottolinea lāimportanza della cooperazione militare, lāamicizia storica, i legami economici ed elenca persino gli alumni Fullbright che hanno fatto carriera nella politica italiana ĆØ significativo in questo senso.
L’incontro con Papa Francesco
Per il segretario di Stato anche un passaggio in Vaticano, altro luogo su cui la diplomazia estremista trumpiana aveva generato danni. La visita dello scorso settembre dellāex segretario di Stato Pompeo era infatti stata un tale disastro che Papa Francesco si era rifiutato di incontrare il diplomatico. Pompeo aveva infatti irritato il Vaticano prima di arrivare a Roma, scrivendo su Twitter e in un editoriale che la Santa Sede stava āmettendo in pericolo la sua autoritĆ moraleā a causa dellāaccordo bilaterale con la Cina sulla nomina dei vescovi. Tra lāaltro, lāarticolo di Pompeo ĆØ stato pubblicato su una rivista conservatrice molto critica nei confronti di Papa Francesco e il cui direttore scrisse un articolo dal titolo: “Un papato fallimentareā. Ma a Pompeo e Trump della diplomazia e delle relazioni internazionali non interessava granchĆ©, ciascuna mossa era fatta in funzione della politica interna e delle elezioni perse. Criticare Francesco significa anche raccogliere i consensi e rinsaldare le alleanze con la parte ribelle e conservatrice della Chiesa statunitense – la stessa parte che ha aperto la questione della comunione a Biden. Tra lāaltro, il secondo Presidente cattolico della storia americana visiterĆ il Vaticano in ottobre.
Tra le questioni sulle quali il Vaticano ĆØ ben lieto di aver cambiato interlocutore ci sono anche il cambiamento climatico e le migrazioni, il traffico di esseri umani: per il latinoamericano Francesco, che tra lāaltro ha nella popolazione immigrata negli Usa una parte consistente e in crescita dei fedeli cattolici, si tratta di questioni centrali.
I grandi temi: Isis, Libia, Siria
Se invece guardiamo alle relazioni con lāItalia, sul banco ci saranno, certo, i grandi temi del G20, a partire dal cambiamento climatico, un poā di questioni legate al cibo nell’incontro con il personale delle Agenzie Onu di Roma e poi soprattutto, Africa e Mediterraneo. Tradotto per temi: lāIsis nellāAfrica occidentale e nel Sahel (e nei territori iracheni dove ĆØ ancora attivo o in sonno), la Libia, la Siria.
Gli Stati Uniti guidano una coalizione di cui fanno parte 83 membri e il responsabile per lāufficio per la lotta allāIsis Patrick Worman ha spiegato che la coalizione sta lavorando anche con il Governo iracheno per ācolpire le cellule Isis rimanenti, impedire che lāIraq costituisca un santuario, eliminare i media Isis, le sue strutture finanziarie e le reti di sostegno localeā. Oggi si ĆØ tenuta una riunione della coalizione presieduta da Blinken e dal titolare della Farnesina Luigi Di Maio. A proposito di Iraq, il Presidente egiziano al-Sisi e il re di Giordania Abdullah II hanno visitato Baghdad, segno di un tessuto di relazioni regionali che si ricompone. Anche il coordinatore per le attivitĆ anti-terrorismo John T. Godfrey sarĆ a Roma, dopo aver viaggiato nel Kurdistan e in Iraq.
Le ultime tappe del tour europeo
Roma e Matera, insomma, sono una nuova tappa del lavorio che, volenti o nolenti, gli Stati Uniti hanno dovuto riprendere in Medio Oriente dopo la casualitĆ della diplomazia trumpiana e gli anni di relativo disinteresse obamiano per la regione. Non a caso, Blinken ha anche visto il neo Ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid, che ci ha tenuto a segnalare come il premier Netanyahu, con il suo essere troppo filo-repubblicano, abbia danneggiato la neutralitĆ dellāamicizia tra il suo Paese e gli Stati Uniti. Naturalmente, tra i due il tema ĆØ il negoziato con lāIran (ma anche Gaza e la tensione nei Territori).
Una seconda riunione italiana ha come oggetto la Siria, con lāidea di rilanciare gli sforzi per porre fine al decennale conflitto in Siria. Per Blinken i temi primari sono l’accesso umanitario delle agenzie Onu e altre organizzazioni internazionali. Poi cāĆØ lāidea generale: quella della necessitĆ di un processo di pace che coinvolga tutte le parti che hanno combattuto sotto egida Onu.
A Matera si chiude il tour europeo di Blinken, che ha visitato le capitali dei principali alleati e dei piĆ¹ importanti Paesi del continente e dove la diplomazia europea ha steso tappeti rossi al neo Segretario. Dopo anni di caos, lāidea di avere un interlocutore affidabile e con il quale discutere in maniera concreta delle grandi questioni dellāagenda internazionale ĆØ un sollievo. Se e quanto Stati Uniti ed Europa possano trovare un terreno comune su alcuni punti di possibile frizione (i rapporti con la Cina e la Russia, innanzitutto), non ĆØ una domanda alla quale otterremo risposta da una visita di tre giorni.
In agenda ci sono i grandi temi legati al G20, a partire dal cambiamento climatico, poi Africa e Mediterraneo. Il segretario di Stato ricevuto anche da Papa Francesco
Ritessere una tela lacerata dai comportamenti dellāamministrazione Trump. Questo ĆØ il compito che il segretario di Stato Antony Blinken si ĆØ assegnato nella visita italiana di tre giorni che si concluderĆ con il vertice dei Ministri degli Esteri del G20 nella cornice di Matera. I temi in agenda sono molti, ma la parte italiana della missione ĆØ quella di rilanciare una partnership in Europa, che per gli Stati Uniti ĆØ molto importante. E che vede nellāattuale inquilino di Palazzo Chigi (e con il ritorno del Pd nella maggioranza di Governo) un interlocutore pronto a rinnovare su un terreno ānormaleā la relazione speciale.