Dopo il viaggio di Putin in Corea del Nord e alla vigilia di nuove esercitazioni navali congiunte di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone, l’interconnessione tra il fronte europeo e quello asiatico rischia di farsi sempre più forte.
Nel giro di un paio di settimane, la Corea del Nord ha inviato più di mille palloni aerostatici per far cadere tonnellate di rifiuti e letame nel Sud, come rappresaglia contro le campagne di propaganda sudcoreane
Il risultato era atteso ma la sua proporzione è andata al di là delle previsioni. Le conseguenze politiche sono state immediate. Yoon, in carica fino al 2027, sarà un’anatra zoppa, con riflessi anche sulla politica estera, tema su cui i due principali partiti sono agli antipodi.
Si vota il 10 aprile per le legislative. La campagna elettorale è stata piena di scandali. Il costo della vita e l’inflazione sono temi chiave tra gli elettori, oltre alla crisi delle nascite. La Corea del Sud è il Paese col più basso tasso di fertilità al mondo, e le più alte spese per crescere un figlio.
Nel corso del colloquio di Busan i tre ministri degli Esteri hanno concordato di far progredire la cooperazione in sei aree, tra cui la sicurezza, l’economia e la tecnologia, e di preparare il prossimo vertice trilaterale dei leader dei tre giganti dell’Asia orientale
La militarizzazione e lo schieramento compatto a favore di Usa e Nato di molti Governi asiatici sono criticati dalle opposizioni politiche e molto sofferti dai privati cittadini che già pagano il prezzo della corsa al riarmo e sarebbero le prime vittime di uno scontro per procura
Seul e Tokyo vogliono rilanciare le relazioni bilaterali, rese difficili dalle ferite ancora aperte della dominazione coloniale giapponese. “La situazione internazionale rende indispensabile la cooperazione tra Giappone e Corea del Sud” hanno dichiarato i due leader, con gioia di Washington che vede riallineare i suoi due principali alleati regionali
L’alleanza tra i due partner è diventata anche nucleare: gli Usa schiereranno sottomarini nucleari in Corea del Sud, periodicamente, e in cambio Seul ha accettato di non sviluppare armi nucleari proprie. Le reazioni dei Paesi rivali.
L’impero dei chip oggi è in Asia, con le aziende taiwanesi che controllano il 65% della produzione e quelle sudcoreane il 16%. Ma il confronto geopolitico cavalcato dagli Stati Uniti sta distruggendo il mercato. “La globalizzazione e il libero commercio sono quasi morti” ha dichiarato il fondatore del colosso tech taiwanese TSMC
Il Presidente Yoon Suk-yeol è risoluto: Seul deve “punire e rispondere a qualsiasi provocazione della Corea del Nord”. La risposta prevede un piano di spesa di circa 261 miliardi di dollari in cinque anni per il potenziamento delle capacità nazionali di difesa