L’idillio tra il più longevo PM nella storia di Israele e il suo popolo, sembra oramai finito. Il 94% degli israeliani intervistati ritiene il governo di Netanyahu responsabile per le inadeguate misure di sicurezza che hanno portato al massacro del 7 ottobre
La comunicazione è sempre stata una componente fondamentale della guerra, oggi ancora di più. La nuova escalation in corso a Gaza tra Hamas e Israele si sta sviluppando non solo sul campo, ma anche su e attraverso i social media
Gli Usa hanno criticato l’alleato israeliano quando ha detto che “Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza per un tempo indefinito”. L’idea internazionale sarebbe portare Gaza sotto l’ombrello dell’Autorità Nazionale palestinese che però ha perso il controllo della Striscia, dove di fatto c’è un altro “stato palestinese” oltre a quello cisgiordano.
Anche i governi di Colombia e Cile richiamano gli ambasciatori per consultazioni. Per Israele rischia di aprirsi un periodo caotico sul fronte delle relazioni internazionali
Gli Stati europei si sono posizionati in maniera quasi unanime al fianco di Israele, con la sola Spagna che ha criticato apertamente l’oppressione portata avanti dallo stato ebraico verso il popolo palestinese e le violazioni del diritto internazionale.
Pechino propone il dialogo tra le parti e la creazione di uno Stato palestinese indipendente, criticando l’inattività della comunità internazionale. Preoccupata Taiwan. Nuova Delhi, Tokyo e Seul sono solidali con Israele
In diverse città palestinesi sono stati festeggiati gli attacchi da Gaza, Hezbollah a nord ha sparato colpi di mortaio. Il Presidente iraniano Raisi si è congratulato con Hamas. Il Presidente israeliano Herzog ha richiamato all’unità nazionale, promettendo che Hamas, guidata dall’Iran, non vincerà
Il 13 settembre 1993 la stretta di mano tra Rabin e Arafat diede una speranza di pace al Medioriente. Ma di quel gesto simbolico non è rimasto nulla: i palestinesi non hanno ancora uno Stato e proseguono gli attentati, i soprusi e gli attacchi militari
Si punta a un allargamento degli Accordi di Abramo anche all’Arabia Saudita, numerose visite di funzionari di alto livello Usa a Riad. In ballo c’è il nucleare saudita, la cooperazione difensiva in chiave anti-iraniana, la questione palestinese, e la rivalità Usa con la Cina.
Sono diventati quasi quotidiani i casi di intolleranza e violenza nei confronti dei cristiani da parte degli ebrei. “Condanno fermamente la violenza contro i luoghi santi della fede cristiana. Ciò include sputi e profanazioni di tombe e chiese” ha dichiarato il presidente israeliano Herzog.